Improvvisazione. Un termine che in casa Milan sta caratterizzando l’andamento dei rossoneri. Contro la Lazio ci ha pensato Okafor a trasformare in oro una partita complicatissima. Tre punti di vitale importanza per la corsa verso il piazzamento tra le prime quattro. Armonia e sintonia sono i tratti identitari più volte evidenziati, anche ieri sera, da Pioli. Ma in situazione di inferiorità numerica la Lazio ha creato pericoli costanti. E il contropiede incassato in 11 vs 8 all’ultimo assalto della gara deve far riflettere un assetto che si sta snaturando negli istanti più caldi.
Il principio d’inerzia tra presente e futuro
Cardinale negli scorsi giorni si è espresso negativamente sul momento della squadra, annotando le difficoltà quasi strutturali del gruppo. La proprietà è vigile, Pioli è sempre pacato nelle considerazioni, anche se ieri ha lasciato la conferenza stampa in anticipo dopo un diverbio con un giornalista laziale. Il punto sistematico che interessa all’economia dei rossoneri è che il gioco continua a stentare. E giovedì contro lo Slavia Praga servirà far infiammare San Siro per l’andata degli ottavi di Europa League. Ma non basterà perché questa squadra sta procedendo spesso e volentieri per inerzia. Uno schema classico che varca i confini di un ciclo che sta giungendo al suo compimento definitivo. Ormai le certificazioni empiriche sono tante, i tifosi sono delusi del rendimento e delle prestazioni (altalenanti e sempre meno convincenti), a fine stagione arriveranno le decisioni dirigenziali, fino ad allora tutti devono pensare solamente a onorare la maglia.