Domani il derby di Manchester. Haaland vuole fare la storia

Nelle ultime tre stagioni il derby di Manchester ha sempre avuto una connotazione ben definita. Una tonalità chiara, senza sfumature. Candidamente azzurra. Solo un piccolo e irrilevante puntino rosso a rompere la monotonia, risalente a poco più di un anno fa, quanto il Manchester United che ha trionfato sul City all’Old Trafford in una partita bagnata da una lunga serie di proteste per il pareggio dei Red Devils.

L’unico successo negli ultimi 6 precedenti. Per il resto solo soffocanti trionfi firmati Guardiola, con 18 gol a corredo. 3 a partita tondi tondi. Media surreale se si parla del derby di Manchester. Domenica all’Etihad la tradizionale contesa cittadina torna a essere attuale e, come da prassi, sentitissima. Vitale per le ambizioni in vetta dei Citizens, cruciale per il cammino verso l’Europa dei Red Devils.

Guardiola ha detto in conferenza che adora le sfide difficili, che sono sempre le migliori. Nella periferia est di Manchester, però, quella di domenica rischia di essere tutt’altro che un ostacolo complicato. Lo United di Ten Hag sarà senza Rasmus Hojlund (“Si tratta di un piccolo infortunio, di due o tre settimane. È il rischio quando si gioca ad alta intensità, in allenamento. Come ho detto, non è un grosso infortunio, ma deve aspettare una, due, tre settimane“, aveva detto pochi giorni fa) e in totale emergenza dietro, senza Lisandro Martínez, Luke Shaw, Aaron Wan-Bissaka e Tyrell Malacia, oltre a Harry Maguire in forte dubbio . Tradotto, Amrabat verrà ancora arretrato in difesa. Altra possibile interpretazione, Haaland è pronto a un’altra prestazione da alieno. “Can make hay”, ha scritto il Guardian, che significa letteralmente raccogliere il fieno, ma che si usa spesso anche per dire sfruttare l’occasione.

La muraglia a pezzi dei Red Devils, la fame del norvegese nei derby – già 5 reti all’attivo – e il suo momento di forma straordinario suggellato dalla manita al Luton in FA Cup fanno pensare che l’Etihad possa essere l’ennesimo palcoscenico per l’ennesimo one man show di Erling Haaland.

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