Dominatore del circuito ATP negli ultimi mesi, Jannik Sinner deve già guardarsi le spalle dall’impetuosa crescita di due baby talenti
Se per molti la vittoria di Carlos Alcaraz ai danni di Novak Djokovic nell’appassionane finale dell’ultimo Wimbledon aveva rappresentato un primo indizio sulla fine dell’era dei Big Three, la successiva affermazione di Jannik Sinner a Melbourne, nel primo Major dell’anno, era stata una conferma dell’avvenuto cambio generazionale.
Basti pensare che la finale alla Rod Laver Arena tra il campione altoatesino e Daniil Medvedev è stata la prima, dopo ben 19 anni di competizioni in Australia, senza la presenza di almeno uno tra Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic. Un dato impressionante, che fa riflettere: niente dura per sempre, direbbe qualcuno, anche se i nostalgici dell’era dei tre fenomeni (uno ha smesso, un altro sta lottando contro i suoi problemi fisici, e il terzo è ancora numero uno ma chissà per quanto) non mancano.
Il talento di Murcia e il nativo di San Candido sono dunque pronti a raccogliere (se già non lo hanno fatto coi loro trionfi) l’eredità dei tre fuoriclasse in un ricambio ai vertici che è assolutamente fisiologico. Attenzione però, perché nel frattempo nuovi fenomeni crescono. In particolare ci sono due tennisti che potrebbero bruciare le tappe come fece Carlitos e come poi ha fatto, con molta più ‘calma’, Jannik dalla seconda parte del 2023 in poi.
Jakub Mensik e Joao Fonseca sono due predestinati. Su questo non ci piove. Classe 2005 il ceco, di un anno più giovane il brasiliano, i due giovanissimi talenti hanno già fatto parlare di sé nelle ultime settimane.
All’ATP 250 di Doha il nativo di Prostejov si è permesso il lusso di battere Andrey Rublev andandosi successivamente a conquistare il diritto di sfidare Karen Khachanov in finale. Al di là dell’esito – l’esperto russo ha avuto la meglio in due combattutissimi set – le stigmate del campione Mensik le ha fatte vedere. Eccome se le ha mostrate. Grazie ad un invito speciale l’attuale numero 87 del mondo è stato iscritto all’ATP 500 di Dubai, dove in quarti di finale potrebbe trovare sulla sua strada un certo Daniil Medvedev.
Joao Fonseca è 5 anni e 5 giorni più giovane di Jannik Sinner, essendo nato il 21 agosto del 2006: già questo dato anagrafico dovrebbe metter paura considerando le vette a cui è arrivato il fenomeno brasiliano. Vincitore degli Us Open Juniores nello scorso settembre, il sudamericano nel torneo di casa di Rio de Janeiro – valido per la categoria 500 – si è spinto fino ai quarti di finale. Un primato di precocità che non si registrava dai tempi di un altro enfant prodige come Sascha Zverev.
Per sua stessa ammissione, Fonseca si ispira a Sinner, come ribadito anche in una recente intervista rilasciata a ‘Marca’. Il campione altoatesino, dunque, è già fonte d’ispirazione. Speriamo solo che l’allievo non superi il maestro troppo in fretta…
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