L’ex giocatore della Juventus ha commosso tutta l’Italia con il suo racconto su Gianluca Vialli, ecco le bellissime parole
Gianluca Vialli ha lasciato un segno indelebile nella testa e nel cuore di tutto il mondo del calcio. L’Italia intera si è stretta intorno al suo ricordo, ancora molto vivo. Nell’ultimo anno abbiamo avuto modo di conoscere tante storie e aneddoti sulla sua carriera e il suo rapporto con allenatori, compagni e avversari. E ognuno di questi ha sottolineato la grandezza della persona oltre che del calciatore.
L’ultimo commovente racconto è quello di Michele Padovano, ex giocatore e compagno di squadra di Vialli alla Juventus. I due nel 1996 hanno convidiso la gioia più bella per un giocatore: vincere la Champions League, l’ultima dei bianconeri. Padovano ha poi avuto una vita molto travagliata con l’accusa di traffico di droga dal Marocco, poi però è stato assolto e lui ha deciso di raccontarsi in una biografia. “Tra la Champions e la libertà” è il titolo del suo libro, presentato di recente a Torino. E proprio in questa occasione ha avuto modo di rivelare un episodio che riguarda proprio il rapporto con l’ex attaccante.
Vialli e Padovano, storia da pelle d’oca: il racconto
Dopo aver vinto la Champions League con la Juventus, Vialli decise di fare gli ultimi anni di carriera all’estero. Al Chelsea ha ricoperto anche la carica di giocatore-allenatore sostituendo il dimmissionario Ruud Gullit ed è durante questa esperienza che ha avuto modo di incontrare di nuovo l’amico Padovano.
Anche lui, come Vialli un anno prima, dopo la Juventus andò in Inghilterra a giocare per il Crystal Palace, a Londra. “La mia scelta fu dettata dal fatto che lui era là e quindi ero convinto che mi avrebbe aiutato nell’inserimento e così è stato. Abitavamo a 200 metri di distanza“. L’ennesima prova di che persona straordinaria e disponibile fosse Vialli, un vero e proprio leader naturale dentro e fuori dal campo: “Lui ci ha aiutato a vincere quella Coppa“, ha raccontato ancora Padovano.
Dopodiché ha ricordato la persona che era Vialli: “Meraviglioso. Me lo porterò sempre nel cuore. Le persone come lui non moriranno mai veramente perché era davvero sensibile, intelligente, altruista. Non c’è giorno che io non gli dedichi un pensiero“. Un racconto da pelle d’oca, l’ennesimo che abbiamo avuto il piacere di ascoltare nel corso di questo anno.