Nell’eterna rivalità dei Big Three, Novak Djokovic è sul punto di incamerare un altro record fino ad oggi detenuto da Roger Federer
Scorrendo il palmarès di quello straordinario campione che è Novak Djokovic, sono ben poche le categorie nelle quali, a livello di titoli e primati, il campione serbo non si sia issato al vertice assoluto. Basti pensare che il nativo di Belgrado è il primatista all time di Major vinti (24), di tornei Masters 1000 (40) e di ATP Finals messe in cascina (7).
Inoltre Nole è il tennista che ha chiuso per più volte (8) l’anno alla posizione numero uno del ranking. Evento, questo, verificatosi nel 2011, 2012, 2014, 2015, 2018, 2020, 2021 e 2023. In più, è il giocatore che ha trascorso il maggior numero di settimane in assoluto al vertice della classifica mondiale: 413, di cui 122 consecutive. Un mostro.
Un cannibale che può vantare anche il record di essere il solo ad aver vinto almeno una volta in carriera tutti i nove tornei Masters 1000 (nel suo caso due volte) completando così il Career Golden Masters. Tutti i maggiori primati esistenti appartengono dunque al 36enne slavo? Non esattamente. Manca ancora qualcosa. Un tassello che incrementerà il suo status di leggenda.
Nonostante i clamorosi successi, Djokovic è ancora secondo nei titoli totali in carriera (98), dietro solo a Roger Federer (103) e Jimmy Connors (109) ed anche nelle settimane trascorse nella Top 10: al momento è a quota 817: il fuoriclasse svizzero ne ha messe insieme 968.
Ma c’è un altro record – a livello simbolico è più importante di questi ultimi due – che Djokovic ancora deve raggiungere. Quello di giocatore più anziano di sempre ad occupare la vetta del ranking mondiale. Davanti a lui, nemmeno a dirlo, sempre lui. Re Roger.
Djokovic mette la freccia: supererà Federer dopo Miami
Il campione di Basilea riuscì nell’impresa di essere numero uno della classifica mondiale all’età di 36 anni e 10 mesi. Era il 2018, nella piena era della seconda giovinezza di Federer. Per superare il suo rivale, Djokovic dovrebbe arrivare al prossimo 1 aprile (quando la carta d’identità dirà 36 anni, 10 mesi e 10 giorni) senza farsi superare da alcun avversario che lo insegue in classifica. Grazie agli ultimi eventi, il 10 volte campione agli Australian Open può già festeggiare l’ennesimo clamoroso primato.
Si dà infatti il caso che dall’alto dei suoi 9855 punti Djokovic sia irraggiungibile sia per Carlos Alcaraz (8805 punti) che per il pur arrembante Jannik Sinner, salito fino a quota 8270. Il ritiro dello spagnolo a Rio de Janeiro, dove lo scorso anno era stato sconfitto in finale da Cameron Norrie, è costato la perdita di 300 punti nella già difficile scalata al numero uno.
Nelle prossime settimane il serbo parteciperà al torneo di Dubai, valido per la categoria 500. Nei due successivi appuntamenti però (il famigerato Sunshine Double, composto dai Masters 1000 di Indian Wells e Miami) non avrà punti da difendere, non avendo partecipato nel 2023 ( e nemmeno nei tre anni precedenti, a causa delle limitazioni del Covid) ai due tornei statunitensi sul cemento.
Carlitos, che lo scorso anno vinse in California e fu eliminato da Sinner nella semifinale in Florida, non può aritmeticamente superare Djokovic. Il quale anzi potrebbe addirittura incrementare il suo vantaggio. La festa, a Belgrado, è già iniziata. Un altro grandioso record diventa di proprietà di quello che, per molti, è il GOAT dello sport che si pratica con la racchetta.