Il futuro di Massimiliano Allegri è tutto da decifrare. La Juventus, nelle ultime due stagioni, pare abbia vissuto sette vite. Dalla penalizzazione ai problemi societari, fino ad arrivare al caos scommesse. Dopo l’annata horror dell’anno scorso, quest’anno i bianconeri hanno provato a rialzarsi. L’obiettivo minimo era la qualificazione alla prossima Champions League: con il passare delle settimane, però, i bianconeri si sono trovati sempre più vicini alla vetta, fino a un mese fa quando erano addirittura primi. In un mese, però, tutto è cambiato: dal +1 al -9, potenzialmente -12 se l’Inter dovesse vincere anche il recupero contro l’Atalanta.
Allegri era osannato, ora il futuro è tornato in bilico. Una delle questione spinose resta sempre la stessa: quel bel gioco che a Torino non vedono da tanto. E qui ritorna sempre lo stesso dilemma: bel gioco o risultati? La risposta dovrebbe essere scontata, con il raggiungimento di quest’ultimi. Ora è a rischio anche il secondo posto che però non comprometterebbe di molto la qualificazione alla massima competizione europea. Quello che preoccupa è la tenuta tecnico-tattico della Juventus, dell’apporto che pedine – un tempo imprescindibili – potrebbero ancora dare. Pensiamo a Federico Chiesa che ormai non è più centrale nel progetto, sono tante le risposte da dare.
I nomi per il post Allegri sono diversi, c’è a chi piace Thiago Motta, artefice del capolavoro Bologna, fino alla suggestione del ritorno di Antonio Conte. La programmazione, in casa Juventus, è già iniziata. Ora però bisognerà concentrarsi sul presente per far sì che questa stagione finisca nel miglior modo possibile, magari portando a casa l’unico trofeo conquistabile, la Coppa Italia. Basterà per salvare la panchina di Allegri? Chissà. La cosa certa è che il suo posto non è più saldo come forse lo era a inizio stagione, un ribaltone potrebbe essere possibile per far sì che il club torni ai fasti di qualche anno fa.
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