La Juventus è tornata quella di un anno fa. Forse non è una sorpresa perché stava andando troppo forte prima. Abbiamo davvero creduto, almeno io, per qualche mese che la Juve potesse arrivare fino in fondo e dare fastidio all’Inter nel momento in cui tornava la Champions League. Invece, come sempre il calcio è strano: la squadra di Allegri ha retto quando doveva e si è persa contro le solite piccole della serie A che mangiano punti per la salvezza e nel periodo in cui arrivano le distrazioni europee per l’Inter. Sta di fatto che il campionato, così lungo, dice sempre la verità e i momenti bui durante una stagione arrivano per tutti ma soprattutto alla fine emergono sempre i reali valori delle squadre e delle società. La Juve oggi gioca con tanti calciatori che non giocherebbero mai in una Juventus normale a vincere. Allegri si adatta e lo fa anche bene, poi certo questo crollo improvviso non è giustificato ma c’era da aspettarselo che non sarebbe arrivata fino in fondo. Mantenere un posto tra le prime 4 è comunque l’obiettivo stagionale e ci siamo. L’Inter passeggia su questa serie A senza rivali. Oggi tutti scaricano, giustamente, le colpe su Allegri ma forse va fatto un passo indietro. Con chi gioca Allegri? Ha una squadra inferiore, nei valori, almeno a Napoli, Milan e Roma. L’Inter non la inserisco neanche. Ha fatto le nozze con i fichi secchi, acerbi e da buttare e la proprietà investe sul migliore Direttore Sportivo in circolazione ma poi non gli dà 2 euro di budget per fare mezzo acquisto. Non puoi pretendere la luna se all’improvviso Elkann chiude tutti i rubinetti perché prima il cugino aveva allagato la cucina. Si doveva prima prendere uno straccio e pulire per terra e poi riaprire i rubinetti. Gli eccessi che fanno sempre male. Dal maxi contratto a Ronaldo a mezzo acquisto tra agosto e gennaio. La Juventus per rinascere ha bisogno di Giuntoli ma Giuntoli ha bisogno di soldi perché puoi anche cacciare Allegri e prendere Guardiola ma con questi uomini in campo tutti farebbero fatica.
A Napoli non poteva essere scritturato un post scudetto peggiore di questo. La squadra non c’è nella testa, nel gioco e nelle gambe. Si salva in extremis con il Verona e vince, si salva in extremis con il Genoa e pareggia ma resta comunque il vuoto totale e la scommessa Mazzarri ampiamente persa. De Laurentiis ha indovinato tutto l’anno prima e sbagliato tutto l’anno dopo. Non conosce mezze misure. Oggi è inutile guardare indietro. Ormai la stagione è compromessa e la squadra è da cambiare almeno in 5-6 ruoli chiave. Troppa gente svuotata dalla festa scudetto e altri nuovi non all’altezza del tricolore sul petto. Il più grande errore commesso da De Laurentiis è stato credere che Giuntoli fosse un in più di questa società e non il cervello equilibrista che teneva i fili dei burattini. Il Napoli gioca davvero male e una involuzione cosi drastica in pochi potevano immaginarla. Bisogna pianificare da subito la prossima stagione. E questa volta il Mister non si può sbagliare.
Restando in Campania, annata orribile anche per la Salernitana che rischia di sprofondare in serie B con largo anticipo. Certamente il campionato è strano, due vittorie consecutive e ti rimetti in carreggiata ma ad oggi appare impossibile sistemare un gruppo costruito male in partenza. Iervolino ha commesso tanti errori da Presidente della Salernitana, appena arrivato ha avuto la fortuna di salvarsi grazie al suicidio del Cagliari a Venezia altrimenti era già finito in serie B e quello che è stato un suicidio sardo è apparso a tutti come il miracolo del Direttore. Il problema è che Sabatini e Iervolino si sono lanciati i pesci in faccia quando si sono “salutati”. Nel calcio tutti dimenticano tutto in due mesi ed ecco tornare Walter alla guida granata per provare un nuovo miracolo. Questa volta, però, il mercato è stato debole, la squadra è scarsa e il cambio di allenatore per come è stato fatto (anche nei tempi) ha lasciato tutti perplessi. Sabatini, al quale auguriamo una pronta guarigione, ha bisogno anche di forze per una lotta sportiva cosi agguerrita. Avanti l’Empoli corre, il Verona non è morto, l’Udinese fa punti pesanti e solo il Sassuolo sembra avere la marcia indietro. Finale ancora tutto da scrivere, certo, ma a Salerno la situazione è diventata ogni domenica da ultima spiaggia.