Calcio

Lutto shock nel mondo del calcio: muore a soli 28 anni

Il mondo del calcio piange un altro suo eroe: a soli 28 anni è morto un giocatore in un terribile incidente

In ‘Canzone per un’amica’, del 1968, Guccini ha messo in musica il sentimento dello struggimento per la morte in un’incidente di una sua amica, appunto. “Vorrei sapere a che cosa è servito, vivere, amare, soffrire, spendere tutti i tuoi giorni passati, se presto hai dovuto partire”, si è chiesto il cantautore emiliano.

Altro grave lutto nel mondo del calcio: è morto a soli 28 anni (Pixabay) – sportitalia.it

E la stessa domanda se la pone anche il mondo del calcio, che ha perso un altro suo eroe in un incidente stradale. Un eroe giovane e bello, avrebbe detto in un’altra canzone Guccini, che aveva solo 28 anni. Ed è per questo che il lutto è ancora più sconvolgente perché, effettivamente, perdere la propria vita nel pieno delle tue forze, quando c’è ancora da tanto da dire, tanto da fare, tanto da regalare è ancora più straziante.

Il protagonista, suo malgrado, di questa vicenda è Diego Chavez, punta centrale messicana, arrivata da appena un anno al Juarez, in patria dunque, in quella che è conosciuta come la città della guerra contro le donne – in trent’anni ci sono state più di 2250 vittime di femminicidi.

Diego Chavez è morto a 28 anni: la stella del Juarez vittima di un terribile incidente

Come successo pochi giorni fa con il maratoneta che puntava a vincere l’oro alle Olimpiadi di Parigi, Kelvin Kiptum – anche se questo ci sono delle ombre -, Chavez, dicevamo, è morto in un incidente stradale. Nel giorno più romantico dell’anno, infatti, la sua macchina si è schiantata in maniera violenta contro un palo non lasciando scampo al 28enne, e scuotendo anche del calcio messicano.

Diego Chavez, calciatore messicano, è morto in seguito a un incidente stradale (LaPresse) – sportitalia.it

L’ex attaccante aveva mosso i primi passi nel mondo del pallone nel Veracruz, la squadra della sua città natale. Aveva peregrinato tanto, Chavez, in giro per i campi del Sud America. Ma non solo, perché nella stagione 2020-21, era arrivato perfino in Europa, il sogno più grande per un calciatore. Qui aveva vestito per poco più di un anno la maglia del Salamanca, che all’epoca militava nella Segunda Division B, il corrispettivo della nostra Serie C, per intenderci.

Non andò benissimo, ma si era rilanciato. Specialmente nel Juarez in cui, in poco più di un anno, stava contribuendo a suon di gol al rilancio della squadra. Poi la sciagura, la tragedia. E la fine di una carriera. Sul più bello.

Alessandro Basta

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