Due giocatori nel corso del mercato invernale sono passati dal Velez Sarsfield alla Serie A: se per Santiago Castro bisognerà pazientare ancora poco per vederlo in azione con il Bologna (dati gli impegni con la Nazionale Under 23), ieri Lautaro Giannetti ha messo la sua firma indelebile sulla partita dell’Udinese a Torino, nonché un segno importante per le sorti della lotta-Scudetto.
In esclusiva ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto Sebastian Mendez, che fino allo scorso 31 dicembre ha allenato proprio i due giocatori nel club argentino, per parlare di loro e non solo.
In che ruolo predilige giocare Castro?
“Castro è un attaccante giovane, il suo ruolo naturale è quello del centravanti. Copre bene però diversi ruoli, di fatto nell’ultimo match con l’Under 23 Argentina ha fatto l’ala destra con Gondou nel ruolo di 9. Può giocare in tutti e tre i ruoli dell’attacco”.
Quello in cui rende meglio?
“Per me quello di centravanti”.
Ci parla delle sue caratteristiche?
“È molto potente. Ha un ottimo gioco aereo per l’altezza che ha, essendo 1,79 cm, ha un buon salto. Calcia bene sia di destro, dove sprigiona tutta la sua potenza, che di sinistro. È intelligente, capisce bene il gioco. Va spesso all’uno contro uno e dentro all’area è pericoloso”.
In Italia che impatto avrà secondo lei?
“Penso che possa fare davvero bene da voi. E lo spero per lui”.
Il Bologna ha fatto un investimento importante per lui, ma pensa che il suo valore di mercato potrebbe lievitare nei prossimi mesi?
“Il valore di mercato dipende sempre da tante variabili. Chiaramente dovrà adattarsi e fare gol perché il suo salga, soprattutto. Ha solo 19 anni, dunque se facesse una buona stagione poi potrebbe valere molto di più. Lo dirà il tempo ed il suo rendimento in campo”.
Ieri un altro suo ex giocatore è stato protagonista, a Torino contro la Juventus. E’ rimasto sorpreso nel vedere Giannetti sbarcare in Serie A dopo una carriera al Velez?
“È stato bello vedere Lautaro Giannetti sbarcare in Europa a 30 anni ed essere subito decisivo come nella serata di ieri. Si è guadagnato sufficiente credito in tutta la sua carriera perché arrivasse l’interesse dell’Udinese”.
Che ne pensa di lui?
“È un ottimo centrale. Ha un buon gioco aereo ed una buona uscita palla al piede, per me si tratta di uno dei migliori difensori del calcio argentino. Nella sua carriera ha avuto qualche frenata per degli infortuni importanti, però è completo ed ha tutte le carte in regola per fare bene in Italia”.
Beltran in Italia ha avuto bisogno di un periodo di adattamento per poi sbloccarsi. Ora Italiano, con l’arrivo di Belotti, lo utilizza come seconda punta. Come lo vede in questo ruolo?
“Non ho visto molto la Fiorentina, ma posso dire di avergli visto fare la stessa cosa al River, dove ha giocato in coppia con Borja e Rondon. Non penso che dunque sia un esperimento per lui, dato che è una posizione che conosce. Ovviamente il meglio lo dà negli ultimi 30-40 metri, dove può essere decisivo, ma sa tranquillamente abbassarsi a giocare con i compagni”.
Questo campionato viaggia al ritmo di un altro Lautaro, Martinez: quanti attaccanti sono migliori di lui oggi?
“Lautaro è un giocatore che mi è piaciuto particolarmente, da sempre, da quando lasciò il Racing. Nell’Inter gioca in un sistema di gioco che mi sembra lo esalti e lo renda protagonista. Capisce perfettamente quando deve pressare, quando giocare la palla, quando abbassarsi o creare spazi. L’Inter è una squadra molto forte e solida, vince tante partite. Lo vedo sicuramente nei migliori insieme ad Halaand, Kane e magari qualcuno che in questo momento sto dimenticando”.