Roberto Mancini alla fine ha avuto ragione sulla questione dei sei “ribelli” messi fuori squadra, arriva la sentenza sull’Arabia Saudita
Alla fine ha avuto ragione Roberto Mancini sulla questione dei giocatori dissidenti in Arabia Saudita. Una bella rivincita per l’ex CT dell’Italia che aveva ricevuto diverse critiche dagli arabi per le scelte compiute. Può così tirare un sospiro di sollievo l’ex Inter e Lazio, considerando come la sua avventura alla guida della nazionale saudita non stia procedendo nel migliore dei modi. Fuori dal campo però c’è questa piccola rivalsa.
Prima della Coppa d’Asia, infatti, l’allenatore aveva espulso dalla nazionale sei big dell’Arabia Saudita. Il CT non ci aveva pensato su due volte ad allontanarli in maniera definitiva senza chiamarli per la manifestazione iridata, scatenando diverse polemiche nel paese. I risultati non l’hanno aiutato, in quanto la Coppa d’Asia si è conclusa prematuramente e in malo modo per i sauditi, eliminati nelle prime fasi del torneo. L’allenatore ha conservato comunque il suo posto, in quanto l’obiettivo è la qualificazione ai Mondiali del 2026.
Una volta terminata la manifestazione i nodi sono venuti al pettine con la Federazione araba che ha deciso di squalificare i sei ribelli con pene durissime. I calciatori in questione dovranno scontare una squalifica che andrà da uno a cinque mesi. Pugno di ferro da parte della Federazione che ha giustificato le squalifiche con accuse gravissime, dando ragione a Mancini
I sei giocatori sono stati considerati parte di una fronda che aveva portato al fallimento della nazionale saudita. Non solo la squalifica da uno a cinque mesi ma anche multe che vanno da 25.000 a 75.000 euro. Soddisfatto Mancini che così si è tolto più di qualche sassolino dalla scarpa, dimostrando di avere ragione e che il suo comportamento era stato onesto e per il bene della nazionale. Si diceva il contrario. Secondo alcuni esponenti era l’italiano a voler comandare in Arabia, quasi un tentativo di sabotarli dall’interno, togliendo sei dei giocatori più forti alla nazionale.
Evidentemente il comportamento dei calciatori in questione non è stato per nulla consono. Mancini comunque stigmatizza: “Spero che adesso nessuno mi chieda più perché non c’erano in Qatar, chiudiamola qui e non ne parliamo più. La squadra viene prima di tutto” taglia corto l’ex tecnico dell’Italia ad alcuni media locali. In ogni caso Mancini resetta e pensa già al prossimo futuro.
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