Sei mesi di felicità quelli vissuti fino ad ora da Charles De Ketelaere nel matrimonio che si preannunciava di successo, con l'Atalanta: era facile alla vigilia pensare che la cura-Gasperini fosse proprio quello di cui avesse bisogno per far venire a galla il proprio talento. 10 gol e 7 assist fra campionato e coppe sono lì a dimostrarlo, dopo il complicato (eufemismo) primo anno in Italia. Eppure di facile non c'è stato proprio nulla: la Dea ha avuto il coraggio di puntare ed investire fortemente su di lui, il tecnico è stato bravo a lavorare nel modo giusto, mentalmente, tatticamente e fisicamente.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto l'ex ct del Belgio Georges Leekens per parlare della sua esplosione.
Il talento di De Ketelaere sta brillando della sua luce migliore, ora. Che ne pensa di lui?
"Che gol ha fatto domenica? E' uno dei migliori talenti che abbia prodotto il Belgio negli ultimi anni, molto semplicemente. Ed ora, con il tempo ed il lavoro, si sta vedendo".
A cosa erano dovute le sue difficoltà al primo anno in Italia?
"È andato molto presto in un club grande come il Milan, non è molto facile fare un salto così da ragazzi, anche se arrivi dal Bruges che è di ottimo livello. Era appena venuto fuori facendo una buona stagione in Belgio, giocando in molte posizioni come seconda punta, trequartista o centrocampista offensivo. Ho giocato contro il Milan da calciatore: entrare a San Siro e trovarsi di fronte Baresi, gli olandesi Van Basten, Gullit e Rijkaard… il Diavolo è un club storico. Ecco perché il passaggio all'Atalanta con Gasperini gli ha fatto molto bene".
Il posto giusto dove sbocciare.
"Step by step sta crescendo. Ha visto che può fare la differenza anche in Italia, la sta facendo. L'Atalanta gioca in un modo che lo esalta e lo aiuta ad esprimersi. Dopo i nerazzurri può fare di nuovo un grande salto e riconquistare definitivamente la Nazionale. Dipenderà anche da come giocherà la squadra. Il periodo al Milan lo ha fortificato, questo alla Dea lo sta perfezionando. Ha imparato che tecnica e talento non sono tutto".
Quale giocatore del passato le ricorda?
"Penso che non abbiamo avuto un giocatore proprio come lui, ma io non sono uno che ama i paragoni. Ludo Coeck aveva un po' il suo stile, ma lui è più offensivo di Coeck. Charles è puramente tecnico e bello da vedere. Non è comparabile".
In che cosa lo vede migliorato?
"Gasp gli ha ridato fiducia, da fuori si vede che lui sente che l'allenatore crede in lui. Al Milan dubitava di se stesso e non lo vedevi più sorridere. Ora sorride spesso in campo, si diverte, crede in sé stesso e nelle sue giocate".
Dove arriverà?
"Intanto è già passato da due grandi club come Milan ed Atalanta, che gli sono serviti per tirare fuori il meglio di sé. Da qui in avanti, non ha limiti, dopo questa esperienza all'Atalanta è più pronto a giocare ad alto livello e sono sicuro che in futuro possa rifare un passo ancora in avanti, verso grandi squadre".
Lukaku può risentire della partenza di Mourinho?
"Romelu è molto sensibile, ha bisogno di sentirsi importante, al centro. Con Mourinho sembrava avere un grande rapporto, conoscendolo dai tempi dell'Inghilterra. Non che c'entri il nuovo allenatore, farà bene anche con lui, ma può essere che sia leggermente calato per questo motivo. Lo conosco fa quando iniziava in nazionale e so che facendolo sentire a suo agio, lui ti ripaga con una grande mentalità, improntata a migliorarsi sempre, a fare tanti gol, a decidere velocemente ed a pretendere tanto da sé stesso".
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