In attesa della Lazio questa sera, ieri è tornata la Champions League E sono tornati i campioni, che hanno rispettato i pronostici della vigilia. Le due gare d’altronde vedevano coinvolte due delle grandi favorite alla vittoria finale: il Manchester City, Campione d’Europa in carica, e il Real Madrid, la favorita per antonomasia della Coppa dalle grandi orecchie. A “facilitare” il compito, due buone squadre, comunque molto inferiori, come Copenhagen e RedBull Lipsia.
Manchester City nel segno di De Bruyne
Ieri sera i Citizens hanno faticato solo nella prima frazione. Il Copenhagen ha confermato di essere una squadra pericolosa, come dimostrato nel girone ai danni del Manchester United. I danesi arrivavano da 3 mesi di digiuno da gare ufficiali ed erano freschi e pronti. Tuttavia, dopo la resistenza del primo tempo, terminato col risultato di 1-2 grazie allo storico gol di Mattsson, il primo di una squadra danese nella fase ad eliminazione diretta della Champions League, il City ha chiuso il discorso nel secondo tempo.
La gara della formazione di Manchester è stata segnata dal grande prestazione di Kevin De Bruyne. Il belga ha segnato il primo gol dopo 10 minuti e ha poi servito gli assist a Silva e Foden per gli altri due gol. Uniche “note dolenti” per il City sono stati l’infortunio di Grealish e Haaland a secco per la terza gara su quattro dal rientro dall’infortunio.
La Champions League resta la “casa” del Real Madrid
Ha avuto qualche difficoltà in più il Real Madrid, in trasferta a Lipsia. La squadra di Carlo Ancelotti aveva assenze importanti che hanno condizionato le scelte del tecnico italiano, ma anche l’andamento della gara. In difesa, casa assenze, accanto a capitan Nacho ha giocato Tchouameni. Mentre in avanti mancava la stella merengue di Jude Bellingham.
Al di là della distrazione del 2° minuto col gol annullato a Sesko, per un fuorigioco la cui effettiva influenza sull’azione è da verificare, la difesa col francese al centro ha retto alla grande. Tanto che Ancelotti ha detto che l’esperimento potrà essere riproposta, e per allora dovrà cercare una nuova “scusa” per convincere Tchouameni a giocare al centro della retroguardia. Davanti, a livello di funzionamento della fase offensiva e, in parte, anche di finalizzazione l’assenza di Bellingham ha pesato tanto. Brahim Diaz però ha estratto un coniglio dal cilindro portando la vittoria a casa per il Real Madrid.