La serata di ieri ha dato ulteriori conferme rispetto al campionato di Milan e Napoli. I rossoneri hanno definitivamente superato il momento negativo, mentre per gli azzurri la crisi è senza fine. La squadra di Stefano Pioli ha messo in fila il 9° risultato utile consecutivo, mentre il Napoli non trova continuità e nonostante la vittoria col Verona è tornato a perdere. Certo, la gara non è stata completamente a favore dei rossoneri, ma gli attacchi partenopei del secondo tempo sono apparsi perlopiù frutto di una reazione d’orgoglio e di un calo del Milan.
Milan, il Napoli non era un test probante, ma il filotto è importante
Il successo di ieri sera di fronte al pubblico di casa è sicuramente un’ottima notizia. Il Milan con il successo sul Napoli si è portato a -1 dalla Juventus, pur con una gara in più. I rossoneri di Stefano Pioli hanno collezionato 23 punti sui 27 a disposizione nelle ultime 9 gare. L’ultimo ko in Serie A risale allo scorso 9 dicembre a Bergamo contro l’Atalanta. Da quel momento il Diavolo sembra aver ripreso la propria marcia fermandosi solo a Salerno e contro il Bologna. Piccoli cali fisiologici che ci stanno dentro un periodo di ripresa da una crisi. Ma il filotto messo assieme dai rossoneri è importante soprattutto per l’umore della squadra.
Certamente è tardi per raggiungere gli obiettivi. Mercato estivo alla mano, il Milan avrebbe dovuto lottare per lo Scudetto, andare più avanti possibile in Champions e provare a vincere la Coppa Italia. Nessuno dei tre è stato centrato, solo un suicidio dell’Inter potrebbe far rientrare in corsa la formazione di Pioli, Champions e Coppa Italia i rossoneri le hanno salutate quasi subito. Resta l’Europa League e giovedì si comincia. Non c’era momento migliore per affrontare l’Europa e il Milan ne deve approfittare. Contro il Rennes, in casa, servirà il miglior Diavolo per vincere. E Pioli, in questo momento, sta ritrovando anche un buon rendimento difensivo per il suo Milan, nonostante qualche occasione concessa al Napoli.
Il Napoli di Mazzarri è inconcludente
Triplice fischio e rimane negli occhi la prestazione del Napoli nel secondo tempo contro il Milan. E forse è proprio quello che è successo a Walter Mazzarri a fine gara quando ha detto che la sua squadra avrebbe potuto giocarsela con tutti e che avrebbe forse potuto non solo pareggiare ma anche vincere la gara. Eppure a mente fredda, gli Azzurri non sono stati così incisivi. L’occasione migliore, e questo dà una misura della prestazione, è arrivata su un autopalo del giovane Simic. Il forcing del Napoli è stato costante e intenso almeno nel ritmo, ma confusionario ed inconcludente nei fatti.
L’idea Kvaratskhelia da trequartista è l’unica nota positiva di Milan-Napoli, in attesa del rientro di Victor Osimhen. La gara di San Siro è la rappresentazione di una stagione totalmente negativa. Non è certo un caso che i partenopei abbiano ben 27 punti in meno rispetto allo stesso momento della scorsa incredibile stagione. E se l’obiettivo minimo degli Azzurri è il quarto posto, di questo passo, nonostante la fiducia (almeno a parole) di Mazzarri non c’è speranza di arrivare al quarto posto. Il rischio per il Napoli è quello di dover pregare e lottare lui stesso (contro il Barcellona agli ottavi di finale di Champions League) per l’aggiunta di un quinto posto nella massima competizioni europea.