La maniera raccogliticcia con cui la Juventus si è giocata la partita dell’anno ha riproposto fortemente tutti i dubbi sul valore aggiunto di Allegri.
Allora siamo chiari, e sgombriamo subito il campo da meriti e demeriti.
Le prime 22 giornate della Juventus sono pazzesche in termini di rendimento: l’Inter sta facendo un campionato come il Napoli dell’anno scorso, che però si girava e vedeva il vuoto, mentre i nerazzurri quest’anno si girano e vedono la Juve alle calcagna. E di questo il merito è solo di Allegri, perché dopo Sassuolo-Juventus ha ridato credibilità, solidità, autostima alla squadra, rendendola quasi impenetrabile.
E’ spudoratamente falso tuttavia presentare la Juventus come una squadra di peones che si trovi a giocarsi lo scudetto per caso: la Juve ha sicuramente una squadra competitiva per il titolo, non la più forte e si può essere d’accordo che l’Inter abbia una rosa più completa, ma sicuramente non c’è sulla carta la differenza che gli ambienti vicino alla Juventus ci tengono a presentare per fare sembrare come un miracolo qualcosa che è assolutamente ottimo ma miracoloso non è. Per intenderci: una riserva in attacco come Milik le altre non ce l’hanno, né l’Inter né il Milan, e la formazione titolare della Juve è composta esclusivamente da nazionali.
Ad Allegri quello che è di Allegri.
Ma ricordiamoci una cosa: Max è alla Juve da due anni e mezzo, finalmente sta raccogliendo risultati, ma dopo un anno disastroso e uno deludente. E’ vero che ha avuto il merito di tenere la barra dritta in mezzo alle penalizzazioni l’anno scorso, ma è altrettanto vero che è uscito nella fase a gruppi contro il Benfica solo per demerito suo, senza penalizzazioni attorno. E l’anno prima la Juventus era addirittura la favorita per lo scudetto, salvo realizzare una annata disastrosa e uscire con il Villarreal nonostante avesse appena speso 85 milioni per Vlahovic.
Ma soprattutto, il problema è un altro: alla fine ci sono 3-4 partite in un campionato davvero importanti, dove sei chiamato a mostrare il tuo calcio. Il derby d’Italia era una di queste. Puoi perdere ci mancherebbe, ma è scioccante che la Juve sia scesa in campo per difendere e basta sperando in un errore.
Davvero è tutto qua? Davvero dopo 2 anni e mezzo di crescita accanto alla propria rosa, questo è il massimo che Allegri è riuscito a sviluppare? Ecco perché il mister sembra un ostacolo nell’evolversi di una idea di calcio nel futuro della Juventus. Cosa rimane dei due anni e mezzo di Allegri? Difesa ermetica ma poi? Come si gioca per vincere, come si sviluppano i giocatori? La pochezza contro l’Inter è stata umiliante. Si può perdere, ma l’impressione è stata proprio che tutto quello di cui è capace Allegri è quel deserto di idee apparecchiato a San Siro.
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