Eccezionale. La prestazione di Franck Kessie nella semifinale di Coppa d’Africa contro la Repubblica Democratica del Congo ha riempito gli occhi di tutti i telespettatori di Sportitalia, ma a qualcuno un po’ di più. Sono i tifosi del Milan, che quel 22 maggio non l’hanno più dimenticato. E chissà, guardandosi indietro, forse nemmeno Franck lo ha fatto. Sono passati 627 giorni da Sassuolo-Milan e la vita calcistica di Kessié da allora è andata solo a sud: la parentesi a Barcellona è stata un disastro, quella in Arabia non sembra poi molto meglio. E soprattutto, la sensazione è stata costantemente quella di trovarsi davanti a un ex giocatore che ha perso ogni stimolo e passione per il gioco del calcio. Tutto, fino alla gara contro il Senegal: Kessié finisce in panchina, poi entra, segna allo scadere il rigore che porta tutti ai supplementari e poi quello decisivo che regala la qualificazione. Da lì, è girata la Coppa d’Africa degli Elefanti. Da lì, potrebbe essere girata di nuovo la carriera di Franck. Che ha compiuto 27 anni da poco, non ha mai avuto infortuni gravi in carriera e gioca in un ruolo, quello del centrocampista, dove il mercato offre poco, anzi pochissimo. Con la Coppa alla Costa d’Avorio, Kessié è il primo candidato al titolo di MVP del torneo. E questo rilancerebbe probabilmente anche il suo status internazionale. Certo, i 20 milioni netti presi dall’Al Ahli sono un ostacolo enorme per portarlo via dalla Saudi Pro League. Ma con i vari interessi esistenti di PIF (Newcastle) e quelli che potrebbero arrivare (chissà…), il calcio europeo meriterebbe di abbracciarlo di nuovo. “Ci vorrebbe un colpo di stato per portare via dal Milan il Presidente”, disse Atangana. Una frase infausta, che brucia ancora, oggi più che mai. Ma domenica sera alle 21.00, tutti i Milanisti saranno davanti alla tv su Sportitalia. Con la mano sulla tempia, a salutare il loro Presidente. Come se fosse ancora al Mapei Stadium.