A pochi giorni dall’apertura della stagione 2024 di F1 sono diversi i temi caldi che stanno facendo discutere. Uno di questi sembra aver messo la F1 e la FIA una contro l’altra
Il mondo della Formula 1 è attualmente in fermento a causa di due notizie che stanno agitando gli animi degli appassionati. Mentre ci si avvicina alle prime presentazioni delle livree dei team per la stagione 2024, da un lato si celebra la firma del contratto di Lewis Hamilton con la Ferrari per il 2025, mentre, dall’altro, si discute del rifiuto dell’iscrizione del team Andretti Autosport da parte della Formula 1.
Andretti Autosport, con l’ambizioso progetto di debuttare nel Circus nel 2025-2026, aveva ottenuto il via libera dalla FIA dopo aver superato le fasi iniziali della candidatura. Il team americano però non è riuscito a superare l’ultimo ostacolo, quello legato a questioni economiche e di sostenibilità richiesto dalla F1. La commissione deputata al vaglio della candidatura ha evidenziato diverse carenze come la mancanza di valore e competitività da parte di Andretti Autosport, respingendo la loro iscrizione con la possibilità ora di ripresentarla solo nel 2028.
F1 contro FIA: ora sarà caos
Questa decisione ha suscitato dissenso, in particolare da parte di Michael Andretti, proprietario del team e figlio del campione del mondo del 1978, l’iconico Mario Andretti. Anche Martin Brundle, ex pilota e attuale opinionista per Sky Sports F1, ha espresso le sue opinioni sull’accaduto. Brundle ha dichiarato come questa situazione metterà sicuramente la FIA in competizione con la Formula One Management e Liberty Media. La FIA ha dato il via libera, ma la Formula 1 ha bocciato l’ingresso di un possibile undicesimo team, non solo e non necessariamente dell’Andretti Autosport, ma di un nuovo componente del circus.
Brundle ha sottolineato la difficoltà per un nuovo team, come Andretti, di costruire una vettura per il 2025 e affrontare poi nuovi cambiamenti radicali per via dei nuovi regolamenti nel 2026. La risposta della Formula 1 è stata che non porterebbero abbastanza in termini di competitività o di valore aggiunto di immagine per giustificare una squadra aggiuntiva sulla griglia di partenza. Rimane in ogni caso per Brundle una decisione destinata a sollevare dibattiti sulla competitività e sul valore che nuovi team possono portare al campionato attuale di F1. In un periodo di crescita e successo per la Formula 1 come quello attuale, ogni richiesta di nuovi ingressi sarà accolta con cautela da parte dei team esistenti, che hanno investito miliardi per portare il campionato nel suo stato attuale.