ESCLUSIVA SI Fabbian, l’ex tecnico: “Può crescere molto con Thiago Motta”

Sabato sera, in occasione della gara vinta 4-2 contro il Sassuolo, Giovanni Fabbian ha segnato il suo terzo gol in campionato con la maglia del Bologna. Positiva è questa prima stagione in Serie A del centrocampista originario di Rustega, paese del padovano. 

Per parlare del giocatore classe 2003, Sportitalia.com ha contattato telefonicamente Claudio Ottoni, suo allenatore ai tempi delle giovanili del Padova. 

Come sta andando questa stagione di Fabbian a Bologna? 

"Sicuramente bene. Ma non va dimenticato che anche l'anno scorso ha fatto un'annata strepitosa con la Reggina, con cui ha segnato almeno 8 gol al suo primo anno in Serie B. Quest'anno, pur non giocando tantissimo, è già a quota 3". 

Quanto è importante la guida di un allenatore preparato come Thiago Motta?  

"Chiaro che è un fattore che incide. Inoltre Fabbian essendo un giovane può imparare tantissimo, e di questo non ho dubbi perché è un ragazzo che tiene tanto a quello che fa e che si applica sempre". 

In estate sembrava vicinissimo all'Udinese nella trattativa Samardzic, poi saltata. Crede che forse in bianconero avrebbe trovato più spazio?  

"Ti rispondo di sì, però vedo che anche al Bologna piano piano sta, diciamo così, "recuperando" questo minutaggio. È rimasto un po' fuori, ma sono sicuro che piano piano Thiago Motta lo schiererà sempre di più. Parliamo sempre di un ragazzo di 21 anni che gioca assieme a persone molto esperte e che conosco la Serie A molto meglio di lui". 

Lei ha allenato Fabbian qualche anno fa nelle giovanili del Padova. Quali sono le sue migliori qualità? 

"Era l'anno 2017/2018 e vincemmo lo scudetto Under 15. Già lì faceva la differenza. Ha una buona tecnica, un bel tiro ma soprattutto è in gamba negli inserimenti da dietro". 

Alla Hamsik, per capirci. 

"Sì esatto: se vogliamo fare un paragone con un giocatore famoso, Hamsik è il profilo da nominare. E vorrei dire un'altra cosa". 

Prego. 

"Durante quell'annata in cui lo allenai, l'Inter lo comprò a dicembre ma gli fece finire la stagione da noi. Rimasi colpito dalla sua serietà perché diede più del 100% nonostante sapesse già che di lì a poco sarebbe andato via. Del resto, sottolinei che Giovanni ha una famiglia favolosa, tante volte ho incontrato il padre Alberto allo stadio. Sono tutte persone bravissime e in gamba".

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