"All'indomani della sconfitta contro la Nigeria ho percepito sensazioni differenti": esordisce così l'ormai ex vice-ct dell'Angola (il contratto quadriennale è terminato), Vitor Gouveia, il quale ha voluto affidare in esclusiva a SPORTITALIA i propri pensieri, in seguito all'eliminazione ai quarti di finale per mano di Osimhen e compagni. Fatale il il gol dell'atalantino Lookman, ma l'orgoglio resta per aver raggiunto un traguardo ugualmente storico per una Nazionale non così blasonata come altre.
"C'era in me la consapevolezza che di fronte ci fosse una squadra molto forte" – prosegue – "con tanti giocatori nei campionati più importanti al mondo. E ho cominciato a realizzare quante cose belle abbiamo fatto in questa Coppa d'Africa. Mi sono sentito orgoglioso per quello che abbiamo fatto e per quanto abbiamo raggiunto".
Sì, perché sfiorare la semifinale non era certo fra gli obiettivi iniziali: "Ai nastri di partenza" – continua – "noi eravamo una delle squadre più deboli sulla carta. Con il duro lavoro, l'organizzazione e la qualità di ciò che abbiamo fatto, abbiamo dimostrato di poter essere competitivi con qualsiasi squadra in Africa".
La lettera prosegue con il racconto di quelle che sono state le difficoltà affrontate in questo periodo: "Questi pensieri mi ha fatto sentire nostalgico, ripensando a quando abbiamo iniziato questo lavoro 4 anni fa: sapevamo quale tipo di difficoltà avremmo riscontrato. Con i campi d'allenamento, con le lunghe trasferte, con giocatori che avrebbero rifiutato la convocazione. Arrivare qui è stato molto duro. Siamo riusciti a riunire un gruppo unito di giocatori che volessero davvero dare tutto per la causa. Gli abbiamo fatto credere che potessero fare qualcosa di significativo per questa Nazionale".
Il lascito a chi verrà, è di valore: "Come dicevo siamo stati sottovalutati inizialmente, perché il nostro background non era molto importante. Ora credo che abbiamo lasciato la coppa ricevendo grande rispetto. Per la prima volta questa squadra ha giocato due partite alle fasi finali, abbiamo potuto immaginare di vincere partite da dentro preparandole di conseguenza. Mi sento orgoglioso e nostalgico, ora che il mio contratto è terminato".
Per concludere, Gouveia lancia un appello: "Spero che la Federazione prenda quanto di buono è stato fatto in questi anni e permetta a chi ci succederà di lavorare in condizioni migliori. Allenatori, staff, giocatori: l'Angola ha un potenziale enorme per diventare una squadra importante in Africa. Per farlo deve essere consistente e ora penso che chiunque affronterà questa Nazionale in futuro farà più attenzione".
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