Si ammaina una bandiera della Serie A: altro doloroso lutto nel mondo del calcio italiano. Ecco tutti i dettagli
Decisamente non è un momento fortunato per il calcio italiano. E non ci riferiamo alle polemiche arbitrali, ingrediente immancabile nel menù di ogni giornata di Serie A, né tantomeno alle tante annose criticità che lo rendono meno attraente rispetto ai suoi competitor.
Non è un bel momento quello che sta attraversando il nostro calcio perché uno dopo l’altro ci stanno lasciando tanti suoi protagonisti che con la loro classe hanno illuminato le domeniche dei tifosi italiani.
Ancora non ci siamo ripresi dallo shock per l’improvvisa scomparsa di Gigi Riva – aveva superato l’infarto, poi l’indecisione nel sottoporsi all’intervento chirurgico e il repentino aggravamento delle condizioni gli sono stati fatali – che dobbiamo affrontare ed elaborare un altro doloroso lutto. E se ‘Rombo di tuono’ era il simbolo, la bandiera di un intero popolo, quello sardo, ora scompare una bandiera della Serie A visto che ha messo il suo enorme talento al servizio di tanti club del massimo campionato italiano.
Lutto nel mondo del calcio: è morto Kurt Hamrin
Bandiere della Serie A listate a lutto: a 89 anni si è spento Kurt Hamrin, con 191 gol in 400 partite il nono miglior marcatore di sempre della Serie A nonostante di ruolo fosse quello di ala destra.
Sbarca nel nostro campionato grazie alla Juventus che lo pesca in Svezia, sua terra natale, su segnalazione di un minatore italiano. Veste la maglia bianconera una sola stagione mettendo a referto 8 gol. La stagione successiva, complici una caviglia ritenuta fragile e il contemporaneo arrivo di Charles e Sivori, con il regolamento che all’epoca consentiva di tesserare solo due stranieri, viene ceduto al Padova dove gli basta un campionato per entrare nella storia del club patavino segnando 20 gol in 30 partite.
Fresco del titolo di vicecampione del mondo, conquistato nei Mondiali di casa del 1958, quelli che tennero a battesimo O Rei Pelè, si trasferisce a Firenze che diventa la sua seconda casa visto con il club gigliato gioca fino al 1967.
Nove stagioni in viola durante le quali conquista una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa delle Alpi e una Mitropa Cup mettendo a segno 208 gol in 362 match ufficiali, secondo secondo miglior marcatore di sempre in Serie A della storia viola, dietro solo a Batistuta.
Dopo l’addio alla Fiorentina Hamrin continua a volare e dribblare sulla fascia con quella leggiadria che gli è valso il soprannome di ‘uccellino’ con la maglia del Milan, per due stagioni, e poi con quella del Napoli per altre due annate prima di chiudere con il calcio giocato in Patria, nel 1972, nelle file dell’IFK Stoccolma.
Come detto, Hamrin ha legato il suo nome alla Fiorentina che lo ha ricordato con un post su “X”: “Il Presidente Commisso, la sua Famiglia, la Dirigenza e tutta la Fiorentina si uniscono al dolore della famiglia e dell’intero mondo del calcio per la scomparsa di Kurt Hamrin, leggenda del calcio e della Fiorentina di cui detiene il record di gol segnati in maglia viola“.
Al cordoglio del popolo viola si unisce quello dei tifosi di ogni fede calcistica che si stringono attorno alla moglie Marianne e ai loro cinque figli e che piangono l’uccellino del calcio italiano che è volato via per sempre.