C’è un motivo semplice se Allegri e Giuntoli hanno sempre sottolineato che l’obiettivo della Juventus era arrivare almeno quarta: i bianconeri sono un’ottima squadra ma non pronta per vincere e sicuramente meno attrezzata tecnicamente rispetto almeno a Inter, Napoli e Milan. E se il Napoli ha fatto harakiri dall’inizio della stagione e il Milan ha sofferto un lungo periodo di appannamento, l’Inter ha rispettato le attese facendo un campionato straordinario. Fino a questo momento tenuto aperto solo dal sogno bianconero dello scudetto e, forse, anche dalla possibilità per Allegri di lavorare tutta la settimana con la squadra. Fino a ieri, quando i bianconeri hanno capitolato dopo 17 gare imbattuti, al cospetto della corazzata di Simone Inzaghi.
Juventus, dai sogni ci si risveglia
Certo, la Juventus è sempre la Juventus e tutti gli anni ci si aspetta possa lottare per lo Scudetto. Come sosteneva Gianni Brera, d’altronde, sosteneva che ogni scudetto vinto da un’altra squadra che non fosse la Vecchia Signora, era uno scudetto perso dalla Juve. Certamente i tifosi della Juventus hanno goduto in questi mesi nel vedere la loro squadra squadra vicina alla vetta come non lo era mai più stata dal 2020. Ma i sogni hanno un limite e quello di quest’anno dei bianconeri non era certamente più che un sogno ad occhi aperti.
Con una rosa infarcita di scarti delle vecchie gestioni juventini, scarti altrui, giovani e tanti “operai” del pallone, in casa Juve non si facevano grandi illusioni. L’Inter era la grande favorita, Milan e Napoli subito dietro. Poi, la grande capacità di normalizzare e dare un equilibrio alla squadra di Allegri, l’entusiasmo cresciuto di vittoria in vittoria, hanno spinto la Juve forse ben oltre il suo limite. E per un attimo si è forse creduto di poter mettere pressione alla corazzata Inter, ma l’attimo è scappato via con la sciagurata scivolata di Milik e il rigore fallito da Nico Gonzalez in Fiorentina-Inter. Un brutto risveglio da un sogno magnifico, ma appunto soltanto un sogno.
Riprendere contatto con la realtà
Ora in casa Juventus, soprattutto per i giocatori, è il momento di riprendere contatto con la realtà. L’amara realtà che li vede dietro all’Inter di quattro punti e alla stessa distanza dietro c’è il Milan. Anzi, i nerazzurri virtualmente potrebbero essere anche più lontani di quanto non siano vicini i rossoneri. Insomma, c’è da guardarsi dietro prima ancora che davanti. E questo per il gruppo a disposizione di Allegri potrebbe rivelarsi un grosso problema.
Già perché se finora, almeno al gol di Vlahovic contro l’Empoli, la Juventus aveva vissuto soprattutto sulle ali dell’entusiasmo del sogno scudetto, ora quel sogno è svanito. La Juve deve trovare le motivazioni per essere ancora così performante, consapevole che deve arrivare minimo quinta se vuole darsi una speranza di vittorie nel futuro. E non sarà facile per Allegri e il suo staff riportare alla realtà un ambiente ferito dalla dura settimana delle gare contro Empoli e Inter.
Allegri aveva avvertito tutti: tifosi e giocatori della Juventus
Chi era consapevole che più di così non era possibile fare e che sarebbe arrivato prima o poi un momento negativo era Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese, spesso additato di troppa prudenza, aveva aperto recentemente alla possibilità di vincere lo Scudetto, magari sfruttando qualche passo falso nerazzurro. Ma nulla più. Anzi aveva voluto tenere molto alta l’attenzione sull’obiettivo quarto posto, come unico realmente raggiungibile. Ed aveva ragione, al sua Juventus 23/24 ha dei limiti importanti oltre i quali è difficile andare. E già lo aveva fatto in questi mesi.
Il monito di Allegri è diventato realtà. E alla fine aveva ragione lui, che comunque nella burrasca, consapevole della voglia dei suoi ragazzi di provare a portare a casa un titolo che avrebbe del clamoroso ha lasciato uno spiraglio aperto. Uno spiraglio laddove tanti non lo vedono più, e forse non lo vede più nemmeno lui ma ne ha bisogno. Anche per ad aprile ci sarà la semifinale di Coppa Italia in doppio turno, andata e ritorno, contro la Lazio. E a quel punto la Juventus dovrà farsi trovare pronta.