Inter-Juve è la svolta del campionato. Arriva nel momento più significativo e concede un leggero vantaggio ai nerazzurri nell’avere ancora una partita da recuperare. Lo scontro fra due squadre storiche torna a livelli di altissimo valore dopo il dominio del Napoli nella scorsa stagione che ne ha offuscato i percorsi. Le due rose si equivalgono. L’Inter ha qualcosa in più a centrocampo e con Buchanan copre un piccolo vuoto che si era creato sulle fasce. La Juve ha risposto con Alcaraz che nonostante la formula anomala (un riscatto da 49 milioni) rappresenta una risposta dei bianconeri proprio in quel settore nevralgico dove i nerazzurri manifestano superiorità. L’argentino è un colpo da scudetto, ma sarà il campionato a dirlo anche se lui si dichiara già pronto a scendere subito in campo. Il duello fra le due società si sviluppa anche sul piano economico. L’arrivo di Giuntoli e l’ultimo aumento di capitale sono state le risposte più concrete della Famiglia dopo la vicenda plusvalenze, il cambio dei vertici e le voci su una possibile cessione del club. All’orizzonte si profilano però altre nubi con il caso Stellantis che sicuramente non avrà conseguenze dirette ma potrebbe riservarne di secondarie sul club. Ne seguiremo gli sviluppi nelle prossime settimane. L’Inter è invece sempre più radicata attorno alla figura di Beppe Marotta fresco firmatario di un rinnovo fino al 2027. I problemi finanziari del club non li scopriamo certamente adesso e la situazione debitoria dovrà trovare una soluzione entro la fine della stagione. Anche in questo caso bisognerà attendere gli eventi. Qualche, ulteriore, analogia possiamo rilevarla sugli uomini al comando in panchina. È l’ultima occasione per entrambi di vincere il campionato. Inzaghi ha portato a casa trofei importanti che però non hanno illuminato la sua posizione rispetto ai deludenti percorsi nel torneo principale. Sia chiaro, non è sotto accusa, anzi, dopo la recente vittoria in Supercoppa le sue azioni sono in rialzo, ma manca il colpo grosso che ne sancirebbe la completa affermazione. La guida di grandi squadre obbliga a queste aspettative. Allegri non ha bisogno di scudetti per far luccicare il proprio curriculum ma sono già due anni che fa cilecca. E pur concedendo la più buonista delle tesi difensive relative ai disagi subiti dalla Juve nella scorsa stagione, il tecnico toscano non può sottrarsi alla logica dei numeri a lui tanto cara. Di corto muso o meno ora è importante che Allegri vinca qualcosa. La Juve sta comunque cambiando pelle, questo va riconosciuto. Il lavoro silenzioso, ma prezioso di Giuntoli sta già producendo effetti positivi sulla testa dei giocatori e anche sullo stesso allenatore che ha certamente rivisto qualcosa nel modo di giocare. La Juve è maggiormente propositiva in attacco e la rinascita di Vlahovic ne è il segnale più eclatante. Si scontrano le due squadre più in forma e più motivate. La sfida potrà essere decisa in tutti i settori del campo con due punti di maggior solidità per ciascuna delle contendenti: la difesa della Juve e il centrocampo dell’Inter. Gli uomini su cui puntare? Vlahovic e Thuram.
Paolo De Paola