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Categories: Editoriale Calcio

Ragione e sentimento: Conte al Milan è un problema… ma per gli altri e basta

Quando il Milanista chiude gli occhi, sa bene cosa desiderare per il prossimo anno.  Può fingere di stare sereno, di essere capace di gestire una situazione che invece lo sta logorando dentro, ma poi alla fine è lì, attaccato all’iPhone ad aspettare un segnale.  Il Milanista ha scelto. Anche sapendo che il suo DNA non è quello, che il modo di vivere la quotidianità è profondamente diverso, forse opposto.  Non sarà mai Amore. Non quello dove tutto è perfetto, lo stomaco pieno di farfalle come un campo in primavera, come con Ancelotti per intenderci. Ma l’Amore non è per forza quello dei film, dove tutto è perfetto. L’Amore è anche dirsi “ti vorrei nella mia vita a prescindere, cercando un rapporto, anche con tutti questi guai”, consci che sarà ogni giorno un equilibrio sottilissimo, con mille problemi legati al passato, tra ciò che ci si è detti e come sempre, ciò che diranno gli altri, invidiosi e preoccupati di perdere i loro privilegi davanti a un binomio potenzialmente inarrestabile. Ci proveranno sempre a farli scoppiare, perché stanno provando da sempre a non farli unire, anche inventando ciò che non esiste, per metterli l’uno contro l’altro, sfruttando la gran cassa dei pettegolezzi. Ma a un certo punto, va presa una decisione: chiudere le porte al chiacchiericcio e consultarsi col cuore, più che con la mente, che dirà sempre “non mi fido”, all’una come all’altra parte. E il cuore lo sa: se il pensiero, nonostante i dubbi, vola lì,  bisogna farlo. E l’ora di farlo è sempre più vicina, perché anche la consapevolezza del momento in cui mettere da parte orgoglio, paranoie e dicerie è fondamentale. Basta un caffè, guardandosi negli occhi: ieri e oggi nemici, domani dalla stessa parte, per completarsi. L’A.C. Milan di Gerry Cardinale e Antonio Conte. L’unico modo per rispondere ai festeggiamenti che arriveranno a giugno. Per parlare di calcio, dei mille problemi di coesistenza, di campo e di mercato, di acquisti e di cessioni, ci sarà tempo e andrà necessariamente fatto. Ma intanto serve il coraggio per dirsi che si può fare. Febbraio decisivo, perché nonostante sembri scontato, le parti ancora non si sentono in maniera costruttiva. Ma se decideranno di farlo, il grosso sarà stato tutto lì e la strada per un accordo sarà breve e rapida, in modo da partire subito con la costruzione del Milan che verrà.  Conte al Milan è tutto un problema gigante. Sì, ma per gli altri. 

Redazione

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