C’è ancora una volta un triste notizia per l’Italia del calcio, dopo la morte di Gigi Riva. Anche stavolta apprendiamo della scomparsa di una delle bandiere del pallone che fu. La notizia rende tutti quanti tristi
C’è un nuovo lutto per l’Italia del calcio, dopo la recente scomparsa di Gigi Riva. A spegnersi questa volta è stata la bandiera di un’altra squadra, corregionale di “Rombo di Tuono”, anche se quest’ultimo era poi diventato sardo d’adozione, facendo della Sardegna stessa la sua terra.
Questa volta l’Italia del calcio piange Roberto Melgrati, che a Como conoscono bene. Originario di Cormano, in provincia di Milano, Roberto Melgrati è stato prima un calciatore e poi un allenatore. In campo ricopriva la posizione di terzino. Proprio con il Como Melgrati, che ha lasciato in lacrime l’Italia del calcio, ha scritto le pagine più importanti della sua carriera. Il difensore milanese divenne una colonna dei lariani in virtù dei suoi dieci anni di militanza in riva al Lago, dal 1970 al 1980.
Quella permanenza fu interrotta solamente per una stagione nel 1972/1973, campionato durante il quale Melgrati militò con indosso la maglia del Perugia.
Il Como ed il calcio italiano dicono addio a Roberto Melgrati, la carriera
Lui era però cresciuto nelle giovanili del Legnano, dove aveva fatto il suo esordio tra i professionisti nel 1966.
E dopo essersi tolto di dosso la casacca blu del Como – club con il quale Melgrati ha totalizzato in tutto 254 presenze e due gol – in qualità di calciatore aveva vissuto il finale di carriera in Svizzera. Fu il Chiasso ad averlo tesserato nelle sue ultime tre stagioni di attività agonistica, dal 1980 al 1983.
Ritiratosi a 36 anni, Melgrati finì con il diventare il sesto giocatore più presente nella storia del club lariano. Con il Como finì con il disputare complessivamente sette campionati di Serie B ed uno di Serie C1, ma anche uno in Serie A.
Fu anche a lungo detentore della fascia di capitano e conseguì due promozioni, la prima nel 1974/1975 e la seconda nel 1979/1980. Melgrati riuscì ad entrare nei ricordi indelebili dei tifosi del Como anche per un gol segnato nel 3-0 rifilato all’Inter il 16 novembre del 1975 al “Sinigaglia”.
Una volta appese le scarpette al chiodo lui assunse la conduzione tecnica della Pro Patria per tre campionati di fila, dal 1984 al 1987. Poi guidò i milanesi del Corbetta e per finire fu l’allenatore ancora del Chiasso, nel 2007.
Delle scorse ore quindi la triste notizia della sua scomparsa, che ha portato al commento dell’amico Franco Vannini nelle parole riportate da ‘Umbria24.it’: “Roberto era un amico oltre che un bravo calciatore. Formulo ai familiari, la moglie e il figlio le mie più sincere condoglianze”.