Fare la conoscenza di Alex Zanardi provoca emozioni difficili da spiegare, ma innegabili, come ha sottolineato uno sportivo.
Ci sono persone che possono entrare nella nostra vita quasi per caso e in punta di piedi, a conferma di come a volte sia il destino a guidarci. A volte però quegli incontri si rivelano davvero “magici” e possono toccare non sol la mente ma anche il cuore, così da voler approfondire il rapporto, sapendo che può essere un’occasione di crescita per entrambi.
Questa è la sensazione che hanno avuto modo di provare in diversi entrando a contatto con Alex Zanardi, uno che non conosce certamente la voglia di arrendersi. Anzi, lui non può che essere un esempio a cui ispirarsi per molti, non solo per il mondo dello sport.
Zanardi e un incontro che ha lasciato il segno
Ammirare un personaggio che si è distinto non solo per i risultati, ma anche per la determinazione in ogni attività, è naturale. Questo può scatenare un moto di affetto spontaneo, che può portare a voler essere costantemente informati su quali siano i suoi prossimi progetti.
Se si ha poi la possibilità di conoscere di persona alcuni di loro si può essere colpiti ulteriormente e apprezzare quanto questa conoscenza possa essere preziosa. Ed è quello che è accaduto a Michele Grieco, paraciclista che, nonostante le difficoltà incontrate nella vita, non vuole darsi per vinto.
Le fasi difficili per lui non sono mancate, inutile negarlo, ma è stato lo sport a permettergli di risollevarsi. A fargli capire quanto fare attività potesse essere prezioso e regalargli soddisfazione è stato proprio l’incontro con Alez Zanardi, lui non ha timore di ammetterlo: “Fare sport non mi piaceva – ha detto ai microfoni di Rai Sport -. E’ stata mia moglie a iscrivermi di nascosto a un incontro in cui era presente Zanardi, è stato in quel momento che in me è scoppiata una scintlla”.
Un esempio da seguire
Alex Zanardi è quindi la dimostrazione di come sia possibile non arrendersi di fronte alle prove che la vita ci mette davanti, non a caso sono tanti gli sportivi che non possono che prendere lui come un esempio. Questo spirito era evidente in lui sin dall’incidente di cui era stato vittima in pista, che gli aveva procurato l’amputazione delle gambe: in quel caso lui aveva sottolineato quanto fosse grato per la parte di corpo che gli era rimasta e non per quella che aveva perso, anzi da lì ha costruito una carriera da atleta paralimpico che gli ha regalato non poche soddisfazioni.
Da qui è arrivata la molla pe creare Obiettivo 3, progetto per atleti disabili in cui ha coinvolto diversi colleghi, tra cui Grieco, che vuole spingere chi ha un handicap a non mollare e a risollevarsi grazie allo sport. Nei suoi primi quattro anni di attività sono stati più di 100 le persone coinvolte. a conferma della bontà dell’iniziativa. Chi lo ama si augura ovviamente che le sue condizioni possano migliorare, nonostante le notizie che trapelano dalla famiglia, al pari di quanto sta accadendo con Michael Schumacher, siano davvero pochissime. L’auspicio è forte, chissà che questo presto non accada.