Dopo gli Australian Open, come da previsioni la situazione di Matteo Berrettini è diventata ancora più difficile: il motivo
L’Italia vive un momento d’oro nel tennis. O almeno così sembra. Con i riflettori puntati ormai totalmente su Jannik Sinner, un fenomeno che sta riscrivendo la storia di questo sport, e non solo a livello italiano, sono passati in secondo piano ultimamente i grandi problemi di altri protagonisti del nostro movimento. Su tutti Matteo Berrettini, il cui crollo inesorabile sta proseguendo ancora, anche dopo gli Australian Open. E nonostante tutto questo fosse prevedibile, alla luce del suo forfait, non vuol dire che sia meno preoccupante.
Il grande problema, o comunque il grande rammarico, per il tennis italiano è che l’ascesa di Sinner sia coincisa quasi del tutto con il crollo del tennista romano. In questo momento, dietro Jannik c’è il vuoto, o quasi. Per quanto stiano tentando di seguire le sue orme, Musetti, Sonego o Arnaldi restano ancora un gradino sotto, se non di più, rispetto all’altoatesino.
Della ‘truppa’ azzurra che ha contrassegnato il tennis nelle ultime stagioni, l’unico che sembrava avere forza fisica e mentale per poter reggere a quei livelli era Berrettini. Il nefasto 2023 si è però rivelato una mannaia sulle sue ambizioni e sulla sua carriera, e a questo punto il vero dilemma che attanaglia tutti i suoi tifosi, alla luce di quanto sta accadendo, non è ‘quando’ tornerà in campo, ma ‘se’ tornerà. E la risposta non è così scontata.
Che potesse perdere ancora terreno nel ranking ATP dopo la scelta di dare forfait al primo Slam dell’anno, era prevedibile. Aveva poco da difendere rispetto allo scorso anno a Melbourne, ma anche quel poco, derivante dalla sconfitta al primo turno, gli è stato sottratto con il nuovo aggiornamento del ranking. E il prezzo da pagare è stata la perdita di un’altra manciata di posizioni.
Nulla d’irrimediabile. Il danno era già stato fatto, e in questo momento essere all’attuale 124esimo posto non è molto diverso dall’essere una decina di posizioni più in alto. Il problema di Berrettini è un altro, e forse è ben più grave della semplice posizione in classifica.
La degenza si è allungata oltre ogni più pessimistica previsione, e in questo momento per Berrettini la cosa fondamentale è riuscire a recuperare una condizione fisica accettabile. Tra non molto potrà godere del ranking protetto per ripresentarsi in campo in posizioni più consone al suo curriculum, e questo sarà sicuramente un vantaggio. Ma senza risposte positive da parte del fisico, non ci sarà ranking protetto che potrà aiutarlo.
Il rischio di seguire le orme di Nadal, e purtroppo non di quello vincente degli anni d’oro, ma di quello tormentato dagli infortuni degli ultimi tempi, è altissimo per Berrettini. Mai come in questo momento la sua carriera è quindi appesa a un filo, e mentre l’Italia celebra le imprese di Sinner, per il finalista di Wimbledon 2021 è forse arrivata l’ora di fare davvero i conti con se stesso e capire cos’altro voglia davvero chiedere al proprio percorso agonistico.
Schumacher torna al centro di un caso mediatico: rivelazione sconcertante, cosa sta succedendo nel mondo…
L'annuncio sul futuro di Jannik Sinner è arrivato chiaro e tondo: ecco cosa può accadere…
Questa sera negli studi di Sportitalia, ospite di ‘Aspettando il weekend’, c’era l’ex giocatore di…
La marmellata in testa alla classifica torna alla grande dopo la pausa, ed è bene…
Domani torna in campo la Serie A dopo la terza ed ultima sosta sosta di…
“Attaccare tutti insieme e difendere tutti insieme. È un obbligo, non un’opzione”. Chiaro e categorico,…