Sulla Red Bull non ci si aspettava di certo che potesse ridimensionarne l’appeal, ma tutto ha un senso. Le dichiarazioni pubbliche chiariscono le circostanze
Il belga-olandese Max Verstappen negli ultimi tre anni ha portato consecutivamente la Red Bull sul trono della Formula 1, laureandosi in tutte le occasioni campione del mondo. Ciò l’ha reso tra i piloti più seguiti e chiacchierati alla pari della sua monoposto, che potrebbe rappresentare nel presente la massima ambizione di uno sportivo dei motori. Tuttavia, esistono delle eccezioni inattese.
Ancora poche settimane e le scuderie riprenderanno le gare, per cui è tempo di rifinire gli ultimi dettagli e pianificare gli obiettivi stagionali. Ad esempio, la Ferrari ha confermato il rinnovo del contratto del monegasco Charles Leclerc e subito dopo la McLaren ha annunciato la permanenza pluriennale – quindi senza una chiara scadenza – di Lando Norris. Il pilota inglese ha siglato il contratto, che in questo modo l’ha sottratto da vari ed eventuali corteggiamenti.
Considerato che il vincolo precedente prevedeva la permanenza di Lando Norris in McLaren fino al 2025, è da presupporre che almeno fino al 2026 sarà pilota della casa automobilistica britannica, insieme ad Oscar Piastri, che a sua volta pochi mesi fa ha sottoscritto un nuovo accordo. Una notizia, quella sul fresco accordo di Norris, che sorprende i sostenitori della Red Bull.
Lando Norris si è sottratto al mercato e soprattutto non gareggerà con la Red Bull, nonostante le indiscrezioni che lo volevano in pole position per affiancare in scuderia l’amico Max Verstappen. Il pilota inglese ha spiegato i motivi che l’hanno allontanato da tale prospettiva. Riporta ‘planetf1.com’: “Le trattative si susseguono in Formula 1. Si parla con tanti team e ci si dice cosa si può offrire a vicenda. Ma non sono mai andato oltre. Il mio desiderio è ripetere con McLaren ciò che Verstappen ha fatto con Red Bull”.
Norris nega qualsiasi “timore” nel dover eventualmente sfidare il belga-olandese nella medesima scuderia, piuttosto ha preferito non muoversi perché non è facile cambiare team, per nessun pilota. È necessario adattarsi e trovare la propria dimensione: “E se vai a sfidare il migliore pilota del mondo, non è una mossa furba da fare. Anche per il Verstappen di qualche anno fa sarebbe difficile andarsela a giocare con il Max di adesso”. Una mossa studiata per non compiere passi falsi facendosi divorare dall’ambizione.
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