Una Coppa d'Africa che continua a sorprendere sempre di più emette nuove sentenze: il weekend ha portato l'incredibile eliminazione dell'Egitto, ai rigori contro la Repubblica Democratica del Congo, oltre alle affermazioni di Nigeria, Angola e Guinea (salutano la competizione Camerun, Namibia e Guinea Equatoriale). Oggi è il turno di Capo Verde, che se la vedrà con Mauritania, ma soprattutto del campione in carica Senegal, che staserà affronterà i padroni di casa della Costa d'Avorio, a dir poco in crisi ed in un momento di grande confusione.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto l'ex giocatore di Torino e Bari – oggi tecnico del Corato – , il senegalese Diaw Doudou.
Diaw, ancora sorprese da questa Coppa d'Africa.
"Sì, quest'anno va chiamata davvero la Coppa delle sorprese. Un match su tutti mi ha lasciato a bocca aperta: nessuno si aspettava che la Guinea Equatoriale avrebbe sovrastato in quel modo la Costa d'Avorio. Sono rimasto sbalordito".
Costa d'Avorio che oggi se la vedrà con il suo Senegal. Cosa si aspetta?
"Quando me lo chiedevano prima dell'inizio della manifestazione, dicevo sempre che la mia favorita fosse proprio il Senegal. Per due motivi: il primo ovviamente è perché ha vinto l'ultima edizione".
Ed il secondo?
"Sulla carta è davvero la squadra più forte e completa. Il Marocco ha fatto il Mondiale che ha fatto e ha ottimi giocatori, ma Algeria ed Egitto sono out. Le squadre magrebine sono migliori per storia e tradizione, anni fa tutti i giocatori andavano da loro perché pagavano bene. Ma quest'anno le loro squadre magrebine fuori e nessuno di aspettava di vedere a questo punto Guinea, Namibia ed Angola. Gambia e Guinea Ecuatoriale anche, così come la Mauritania".
La forza del Senegal è l'unità del gruppo, al di là dei nomi?
"Anche. Negli ultimi mondiali in uno è uscito per un cartellino giallo di troppo e nell'altro senza aver mai perso. Negli ultimi 8 anni a livello di nomi è la migliore squadra africana: Mendy, Mane, Koulibaly… Gente che compete per la Champions. L'ultima Coppa d'Africa ha dato ancora più convinzione".
E le altre big rimaste?
"La Costa d'Avorio pur essendo il Paese ospitante non mi convince, vive grandi difficoltà. La Nigeria non mi convince del tutto anche se ha un grande attacco ed ha trovato una quadra. Ma il calcio non è una scienza esatta ed ora è tutto da dentro o fuori".
Ci dica due semifinaliste.
"Senegal e Marocco".
A proposito dell'Angola: dove si può spingere?
"L'Angola aveva una grande storia in passato, ma era sparito dai radar. E' sorprendente questa ripresa, ha entusiasmo e gioco".
Capo Verde?
"Grande mentalità ed altrettanto entusiasmo. Una delle colonie portoghesi dove si è sviluppata una certa filosofia che sta portando ottimi risultati".
Insomma, le sorprese ci saranno fino alla fine?
"Sì, il calcio ora è cambiato e così anche quello africano. L'organizzazione c'è un po' ad ogni latitudine, si può fare calcio in ogni Paese. E' bellissimo".
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