Lacrime e commozione tra gli appassionati di calcio che dopo la scomparsa di Riva hanno dovuto dire addio ad un altro storico bomber
Proprio come un anno fa di questi tempi, il mondo del calcio è stato toccato da un profondo lutto. A gennaio dell’anno scorso se ne andava Gianluca Vialli, glorioso centravanti della Sampdoria e non solo che prima di spegnersi ha esaudito un ultimo desiderio: quello di vincere con la sua Nazionale. Trionfo agli Euro 2021 per gli azzurri che in estate proveranno a difendere il titolo. Oggi, incredibile ma vero, sembra di vivere di nuovo quell’atmosfera di un anno fa esatto.
Gli amanti del rettangolo verde di tutto il mondo si sono infatti trovati costretti a dover piangere un altro idolo del passato, il nome è quello di Gigi Riva. Il leggendario centravanti dell’Italia e del Cagliari si è spento ufficialmente il 22 gennaio scorso in seguito ad un infarto che non gli ha lasciato scampo.
Ma non è finita qui, perché un altro bomber si unito al triste elenco di campioni del passato recentemente scomparsi. Ennesimo dramma per lo sport che nei giorni scorsi ha mandato il suo ultimo saluto ad un centravanti epocale per alcune big del campionato italiano, si è spento all’età di 70 anni in seguito ad una brutta malattia.
Ancora lacrime nel calcio: si è spento un altro storico centravanti
Se n’è andato la mattina del 23 gennaio, precisamente un giorno dopo l’ex rivale bomber degli isolani, nella sua casa nella provincia di Cuneo, città che aveva conosciuto in carriera e di cui si era innamorato. Ad essersi spinto prima del tempo questa volta è toccato a Giuliano Musiello, centravanti di razza in voga negli anni settanta che a metà decennio si è tolto una delle soddisfazioni più belle della sua carriera.
Titolo di capocannoniere della Serie B 1975/76 per lui, con addosso la maglia dell’Avellino, che lo ha visto condividere il primo posto con un altro mostro sacro del calcio italiano. Scettro di miglior marcatore della serie cadetta condiviso con Roberto Pruzzo per il compianto bomber che ha fatto di quella stagione la migliore della sua carriera. Qualche anno prima, nel 73/74, giocò con la Juventus con il tricolore sul petto.
Proprio l’anno successo alla bella prova offerta nella seconda divisione, ad accaparrarsi le sue prestazioni fu la Roma. I tifosi giallorossi lo ricordano ancora oggi come uno dei fedelissimi del primo Neils Liedholm. Musiello ha sempre creduto nel calcio e oggi l’eredità più grande che ha lasciato ai posteri, è una scuola calcio nella città in cui viveva che porta il suo nome.