Manca sempre meno all’avvio di un nuovo elettrizzante mondiale di Formula 1, e i tifosi Ferrari si interrogano sulla bontà di alcune scelte
Forse il fatto che l’ultimo titolo mondiale di un pilota Ferrari, datato 2007, sia arrivato da quello che a tutti gli effetti, nelle gerarchie di Maranello, era la seconda guida, può aver influito sulla nuova politica del Cavallino.
Il nuovo corso avviato dal Team Principal nonché General Manager di Ferrari Frederic Vasseur, che ha ereditato il contestatissimo Mattia Binotto – accusato di aver compiuto tanti errori nel mondiale 2022 – ha subito prodotto una novità di rilievo: la decisione di non designare alcuna prima o seconda guida a bordo delle vetture.
Forse non è allora una coincidenza che l’unica affermazione della Rossa in un mondiale letteralmente ‘cannibalizzato’ da Max Verstappen, capace di vincere 19 gare su 22, sia arrivato da colui che, fino all’anno prima, era il fidato scudiero, ma pur sempre gregario se fosse servito travestirsi da questo, Carlos Sainz.
Il pilota spagnolo, unico driver non targato Red Bull a salire l’anno scorso sul gradino più alto del podio, in quel di Singapore, è accreditato di poter correre alla pari con quello che per tutti, almeno al momento del suo arrivo in Ferrari, era stato etichettato come un predestinato. Ovvero Charles Leclerc.
Colui che, all’alba del mondiale 2022, ha avuto per le mani una vettura forse migliore di quella del fenomeno olandese. Sappiamo tutti come andò, con una serie di orrori al muretto che condizionarono non poco le ambizioni del monegasco, non esente da responsabilità in diverse occasioni.
Dicevamo del richiamo al Mondiale 2007, quando fu proprio il secondo pilota a conquistare il titolo iridato. ‘Forse che la gerarchia tra compagni di team è inutile?’ Avrà pensato Vasseur rifacendosi alla sua memoria storica. O forse semplicemente, come sostengono i maligni, la quasi impossibilità delle Rosse di competere, già nel 2024, per il titolo piloti renderebbe di fatto inutile privilegiare Leclerc rispetto a Sainz nelle strategie di gara?
Qualsivoglia interpretazione potrebbe non essere peregrina, ma sta di fatto che anche per l’imminente nuovo mondiale di F1, il francese ha definito che la Ferrari non avrà un suo numero 1. Nelle parole di Carlos Sainz, colui che teoricamente dovrebbe trarre più vantaggi dall’equità ai box, è racchiuso il pensiero di una parte dei tifosi del Cavallino.
“Io e Charles abbiamo un bellissimo rapporto e ci rispettiamo. Per noi conta il dialogo e il continuo spronarci a vicenda. Lo sappiamo che prima di me o di lui, c’è sempre la Ferrari. La vera priorità è quella. Ci troviamo bene, non abbiamo mai avuto incidenti ed è molto bello quello che abbiamo costruito“, ha detto lo spagnolo.
“Uno dei punti di forza di una squadra, dicono gli esperti, è quello di avere due piloti velocissimi. Allora se gli addetti ai lavori credono che sia la cosa migliore, forse c’è da fidarsi. Non è negativo avere due piloti molto veloci nella stessa squadra“, rincara il madrileno nel corso di un’intervista riportata da ‘f1ingenerale.com’.
Tra i fans della Rossa l’assenza di un pilota di riferimento sul quale convogliare le migliori risorse, pesa. Non tutti condividono la ‘democrazia’ propugnata da Vasseur. Che potrebbe trovarsi suo malgrado costretto, se le cose per uno dei due andassero magnificamente, a smentire in pista quanto dichiarato a mezzo stampa…
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