Impenetrabile, cinica e bella. A Milano come a Riyadh quest’Inter si è confermata una macchina perfetta. Il “Re di Coppe” alla guida e un capitano trascinatore che alza il suo primo trofeo da quando indossa la fascia al braccio. Tutto estremamente perfetto, così come il gioco mostrato in campo nei 180’ in terra saudita.
Mai realmente doma nella prima uscita di questa Supercoppa, la Benamata ha annichilito una Lazio che non si è dimostrata all’altezza dello standard nerazzurro. Un 3-0 che non ammette replica ed esalta le qualità del gioco esente da sbavature della squadra di Simone Inzaghi. Copione diverso, ma non troppo per la finale contro il Napoli. Dalla parte opposta una squadra diversa, ancora con il tricolore saldo al petto, una difesa ben messa in campo che ha retto praticamente per l’intero match. Ecco, quindi, che entra in gioco la perseveranza. Lautaro sfonda la rete in extremis e porta a casa il primo trofeo del nuovo anno. Spuntato un obiettivo si pensa subito al secondo, più tortuoso e a lungo termine. Il focus torna rapidamente alla corsa per la seconda stella.
Obiettivo seconda stella: la Viola per arrivare pronti con la Juve
Un volo lungo abbastanza per smaltire gli ultimi festeggiamenti. Adesso, si torna concentrati sul campionato perché la parentesi araba dei nerazzurri ha concesso, almeno temporaneamente, il sorpasso della Vecchia Signora in classifica. Motivo per il quale l’Inter non può permettersi distrazioni e da subito ha l’esigenza di tornare al passo in campionato. La prima occasione utile arriva nel fine settimana con la Fiorentina di Vincenzo Italiano. Al Franchi il “Demone di Piacenza” dovrà, però, fare a meno di due colonne portanti della sua mediana a cinque. Calhanoglu e Barella, infatti, salteranno il match per scontare il turno di squalifica. Mantenere i motori caldi rimane comunque l’imperativo per i nerazzurri costretti a guardare la sfida dalla tribuna perché alla porta c’è proprio la Juventus.
Febbraio, infatti, verrà inaugurato con il big match per eccellenza tra le contendenti al titolo. A San Siro l’Inter torna con un asterisco in classifica che a Inzaghi rievoca ancora ricordi amari.
L’ultima volta che i nerazzurri si trovarono con una partita da recuperare fu nel 2021, quando il match che si fece attendere fu quello che viene ricordato come determinante per la vittoria dello scudetto del Milan, ovvero il Bologna-Inter che condannò la squadra di Inzaghi al secondo posto.