Nonostante sia diventato il primatista assoluto in fatto di Major e Master 1000, c’è qualcosa che ancora non va giù al campione serbo.
C’era una volta la grande rivalità tra Roger Federer e Rafa Nadal che, dalla metà della prima decade del XXI secolo e per quasi 15 anni da lì in avanti, si sono dati battaglia su tutte le superfici per la supremazia nel ranking mondiale. E per la conquista dei titoli Slam in cui, praticamente regolarmente, arrivavano a scontrarsi in finale.
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Ad un certo punto però ha iniziato a crescere esponenzialmente un ragazzo di Belgrado. Sei anni più giovane del campione svizzero e più piccolo di nemmeno 12 mesi di quello spagnolo. Uno che all’inizio lottava con i due grandi, uscendone regolarmente sconfitto, ma che poi ha iniziato progressivamente a metterli in riga. Sia negli scontri diretti che nei titoli messi in bacheca.
Dopo il ritiro di Re Roger, e dopo un 2023 passato interamente ai box da parte del mancino di Manacor, le statistiche dicono che Novak Djokovic ha staccato lo svizzero e l’iberico come tennista più vincente di tutti i tempi. Con 24 Major, 40 Masters 1000 e 7 ATP Finals il fuoriclasse di Belgrado è il dominatore incontrastato dei trofei più pesanti. Eppure…eppure c’è chi fa ancora una tremenda fatica a considerarlo il GOAT, ovvero il tennista più forte di tutti i tempi. Nonostante l’inequivocabilità di certi numeri.
Djokovic senza peli sulla lingua: “Sono stato escluso”
“Sarà anche il più vincente, ma non sarà mai il più amato“: questa è solo una delle tante frasi che i tifosi di Federer e di Nadal sono soliti pronunciare quando si parla del campione di Belgrado. Una verità che non può oscurare i trionfi sul campo e che, in qualche modo, può esser condivisa anche dallo stesso tennista slavo. Il quale, nel corso di un’intervista al Times, ha svelato degli aneddoti dal retrogusto un po’ amaro.
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“Non c’era spazio per tutti e tre. In tutte le rivalità sportive più famose si tratta sempre di due persone, non di tre”, ha esordito Nole, che poi ha spiegato a fondo il suo pensiero. “Capisco che questo è probabilmente uno dei motivi per cui sono stato escluso. Non avevo paura di dire che volevo sconfiggere questi ragazzi, essere il numero uno. L’ho detto quando ero adolescente e penso che a molti non sia piaciuto, compresi loro. Quindi mi hanno subito tenuto fuori e mi hanno giudicato molto“, ha aggiunto.
“All’inizio della mia carriera ho davvero cercato di essere più connesso con le persone, in particolare nei posti in cui volevano di più Federer e Nadal, o Andy Murray, ma poi ho capito che c’erano diversi fattori per cui non avrei ricevuto più sostegno di loro“, ha concluso Djokovic.