Coppa d’Africa e meraviglie: da Kaboré a Camara, i nomi da non perdere

La Coppa d'Africa su Sportitalia è un grande successo in termini di ascolti, ma il grande seguito delle comunità africane non è l'unica motivazione per spiegarlo. Perché in Costa D'Avorio si sta svolgendo una grande festa, è vero, ma in primis una competizione in cui la cifra calcistica è più alta di quanto forse si possa pensare d'istinto. Diversi gli osservatori europei che fanno la spola tra Abidjan, Yamoussoukro e le altre sedi delle partite, per cercare di scovare il rinforzo giusto da bloccare verso l'estate o addirittura da portare a casa già entro fine mese.

Dopo la prima tornata di partire, sicuramente la palma di giocatore più ambito se l'è presa Lamine Camara, 2004 centrocampista del Senegal. Ce lo aspettavamo, al punto di pronosticarlo già nelle varie trasmissioni di avvicinamento, ma forse non al punto tale da pensare a una doppietta all'esordio. Camara, che è già stato miglior giocatore anche della Coppa D'Africa under 20, gioca ancora nel Metz: la chiamata per acquistarlo è veramente l'ultima, perché a fine torneo potrebbe già essere arrivata qualche big inglese.

Il Marocco, che di giovani interessanti ne ha diversi, ha un po' coperto le sue carte contro la Tanzania: zero minuti sia per Saibari, che col PSV in questa stagione sta facendo davvero la differenza, che per Richardson, un nome a sorpresa tirato fuori da Regragui dopo averlo osservato con il Reims. È entrato El Khannous, ma il centrocampista del Genk si è segnalato più per un gol sbagliato che per altro: avrà modo di rifarsi, perché la qualità è eccellente senza alcun dubbio.

Diomande (Sporting Lisbona) ha un po' zoppicato all'esordio con la Costa D'Avorio, calmierando un po' la valutazione folle da oltre 40 milioni che i portoghesi chiedono per lui: certo i centrali non sono merce a buon mercato, ma di strada ce n'è ancora da fare per un 2003. Rimandato anche Franculino Dju, 2004 del Midtylland e della Guinea-Bissau, che Baciro Candé ha inserito solo per uno spezzone finale: meglio forse per chi, come le squadre di Premier, lo segue molto da vicino. 

Presto per fare pronostici, ma il Burkina Faso rappresenta sicuramente insieme al Mali una delle possibili grandi candidate alla storica clamorosa "prima volta", come il Senegal nell'ultima edizione. Il merito? Anche di un terzino destro che gioca con il numero 9, a sottolineare personalità e qualità: è Issa Kaborè, 2001 controllato da anni dal Manchester City e oggi in prestito al Luton Town. La sua storia somiglia a quella di Frimpong, a lungo prestato dal club degli sceicchi in giro e oggi uno dei migliori laterali al mondo a Leverkusen: veloce e prestante atleticamente, Kaboré si è guadagnato a tempo scaduto il rigore decisivo contro la Mauritania. Una telefonata a Guardiola sarebbe tutt'altro che sprecata per tutti i club italiani. 

Chiudiamo con un'amara riflessione che esula dai giovani talenti, ma punta solo alla qualità assoluta: ma dov'erano tutte le big d'Europa mentre Seko Fofana andava all'Al-Nassr? Perché l'ex Udinese e Lens ha dimostrato contro la Guinea Bissau di essere il più serio candidato al titolo di MVP della manifestazione: un centrocampista così, sul mercato, non c'è. E invece cambierebbe la vita a tanti, per non dire a tutti. 

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