Sulle spalle di Dusan. La Juventus contro il Sassuolo riscopre la versione migliore del suo numero nove. Doppietta, giocate di qualità e tanti saluti ai neroverdi di Dionisi, rispediti a Reggio Emilia senza troppi fronzoli. Per cancellare anche uno dei grandi scivoloni di stagione. Quel poker del Mapei che aveva esaltato Berardi e soci, frutti di errori di squadra e disattenzioni dei singoli. Gatti e Szczesny su tutti. La Signora di oggi è parente lontanissima di quella lì: sicura e tosta in difesa, armonica e a tratti esaltante in attacco. E con questo Vlahovic sognare deve essere un imperativo per tutti. Nuovamente con il fiato sul collo dell’Inter, ancora solo due lunghezze a separarle.
Numeri alla mano riscopriamo un nuovo Vlahovic. Sempre le stesse, indiscutibili, qualità tecniche unite adesso a una costanza di rendimento alla quale l’attaccante serbo non ci aveva abituati da quando indossa la maglia bianconera. Quattro reti e due assist nelle ultime quattro uscite, che si traducono immediatamente in 12 punti per la Signora. Nove i gol in totale in questa stagione: tre di testa, tre col mancino e tre di destro. Insomma, un cecchino per Massimiliano Allegri che ha ben capito come sfruttare il talento del classe 2000. Dusan Show all’Allianz Stadium con il primo muro abbattuto dopo meno di un quarto d’ora. Tiro ad effetto da fuori area con il sinistro che gonfia la rete alle spalle di Consigli. Prima del duplice fischio firma la doppietta personale e ipoteca i tre punti.
Nel post partita, dopo che la rete di Federico Chiesa ha sancito il 3-0 finale, il tecnico bianconero ha lasciato spazio alle considerazioni a caldo, facendo un passaggio sull’attaccante serbo: “Sta crescendo e maturando. Col Frosinone ha giocato male trenta minuti perché voleva spaccare tutto. Stasera ha giocato in maniera più lucida e serena e si è visto. Le qualità le ha e il tempo è dalla sua”.
Solo due punti dall’Inter prima della classe e un continuo punzecchiare che arriva da ambo i fronti a tiene accesa la spia dell’agonismo. Il tecnico bianconero, infatti, ha risposto alla provocazione di Marotta risalente allo scorsa settimana. “Lepre e cacciatore? Se c’è una lepre davanti vuol dire che dietro che c’è un cacciatore che insegue, è come guardie e ladri. I ladri scappano e le guardie rincorrono. Domenica andiamo a Lecce, su un campo difficile e bisogna prendere 3 punti. Abbiamo messo 16 punti sulla quinta in classifica e questo è molto importante. Pensiamo partita dopo partita, vincere a Lecce è difficile e pensiamo a quella”.
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