Jannik Sinner a margine dell’esordio vincente a Melbourne, ha parlato di un membro fondamentale del suo staff
Buona, anzi buonissima, la prima per Jannik Sinner che non ha tradito le attese, facendo suo il primo match ufficiale del 2024 – che coincideva con l’esordio agli Australian Open – battendo in tre set l’olandese Botic van de Zandschulp e accedendo al turno successivo.
Un ottimo test d’ingresso per il nativo di San Candido che, a parte l’esibizione al Kooyong Classic antecedente allo start del Major australiano, non giocava una partita vera, tantomeno al meglio dei cinque set, dalla magica kermesse di Malaga. Quando ha trascinato l’Italia capitanata da Filippo Volandri alla conquista di una storica Coppa Davis.
La scelta del numero 4 del mondo di non disputare alcun torneo ufficiale prima degli Australian Open – la stessa decisione è stata assunta anche da Carlos Alcaraz e Danii Medvedev ma non da altri big del circuito – è stata concordata col suo staff: Un gruppo di persone che riveste una grande importanza nel percorso di Sinner. E con le quali il tennista si confronta sempre e comunque.
Ovviamente tra le figure di riferimento più importanti c’è sicuramente Simone Vagnozzi, colui che prese tecnicamente il posto di Riccardo Piatti nel febbraio del 2022 come allenatore di Sinner. E poi c’è lui, il super coach, entrato nella scuderia Sinner nel giugno successivo: una figura carismatica, di cui l’altoatesino ha parlato a margine della sua prima vittoria a Melbourne.
La rivelazione di Sinner: “Fondamentale averlo nel mio angolo”
58 anni, nativo di Adelaide, ottima carriera alle spalle come singolarista ma soprattutto – in ossequio alla tradizione australiana – come singolarista, Darren Cahill ha seguito come allenatore gente come Andre Agassi, Lleyton Hewitt, Andy Murray, Ana Ivanovic, Fernando Verdasco e Simona Halep. Un curriculum che parla da sé, insomma.
Spesso apparentemente silenzioso all’angolo del tennista italiano durante i match di quest’ultimo, l’australiano è una figura di riferimento per il numero 4 del mondo. Che ha parlato di lui in questi termini nell’intervista post-partita subito dopo il match contro van de Zandschulp.
“Abbiamo un bellissimo rapporto. Lavoriamo bene insieme ma siamo in grado di stare anche distanti quando è necessario”, ha esordito Jannik. “Per me è importantissimo, è fondamentale averlo nel mio angolo. Mi dà grande fiducia e aggiunge tranquillità al nostro team. Sta imparando meglio l’italiano e stiamo anche cercando di insegnargli quale tipo di pasta va mangiata e quale invece va evitata“, ha concluso il talento azzurro.