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ESCLUSIVA SI Ex tecnico Sudakov avvisa Juve e Napoli: “E’ un top, vale quei soldi”

Pure se non è ancora divenuto l'obiettivo dichiarato di qualche club in particolare, il nome di Georgiy Sudakov è uno di quei giocatori da monitorare in chiave mercato nel prossimo futuro. Il talento ucraino ha voglia di misurarsi in uno dei principali campionati d'Europa dopo aver dimostrato il proprio valore in patria: in Italia è stato accostato a lungo alla Juventus, ma negli ultimi giorni si è parlato anche del Napoli sulle sue tracce. 

Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto l'allenatore portoghese Fernando Valente, che conosce molto bene il fantasista avendolo allenato nelle giovanili dello Shakhtar Donetsk.

Il calcio oggi è più fisico e tattico di una volta. Sudakov è uno dei pochi "numero 10" rimasti?

"E' vero che il vecchio numero 10 è scomparso nel calcio moderno, a causa della crescita della tattica, ma abbiamo molti giocatori che possono giocare in quel ruolo. Sudakov è uno di quelli. Quello che Sudakov ha capito è che doveva adattarsi ai nuovi ruoli del calcio moderno". 

Per esempio?

"Per esempio ha capito come giocare sia da 10 che 8, o da 6. Per lui è tutto più facile perché vuole sempre la palla, non importa la posizione che occupa in campo, non ha mai paura di farsi dare la sfera e fare la differenza con la qualità dei suoi passaggi".

Come lo vedrebbe nel 3-5-2 della Juventus o in una squadra come il Napoli? O la Premier League sarebbe una scelta migliore per lui?

"Non importa il club o la nazione, la cosa più importante è lo stile di gioco o le idee dell'allenatore. Ha bisogno di giocare partite dove può essere connesso con il gioco, coinvolto nel dialogo con i compagni e nel fraseggio, in una squadra che controlli il gioco con il possesso. Sudakov fa la differenza, ma in un gioco fisico con molti contrasti e duelli fisici, per lui sarebbe più difficile essere protagonista".

In quale ruolo potrebbe giocare meglio?

"Quando sono arrivato allo Shakhtar giocava come un centrocampista centrale ma gli ho fatto capire che doveva essere preparato a coprire altre posizioni. Per esempio partendo in posizione più laterale e cercando di portare la palla dentro al campo, collegando il gioco con gli altri centrocampisti. Oggi sa fare tutto, gioca in qualsiasi posizione della mediana".

Se fosse l'allenatore di una grande squadra, non avresti dubbi a spendere i soldi che lo Shakhtar chiede per lui? Sarà un top?

"Non ho dubbi che sarà un Top Player, non è la prima volta che dico che sarà un buon investimento per club come City, Barcellona, Bayern e Liverpool. La sua capacità di decidere sotto pressione è qualcosa di eccezionale".

Cosa l'ha colpita di più di lui quando lo ha allenato?

"Il suo rapporto con la palla, la qualità delle sue decisioni negli ultimi 30 metri, la sua capacità di segnare. Poi la concentrazione che mette negli allenamenti e la personalità in campo, indipendentemente dagli avversari: vuole solo la palla per giocare e migliorare il gioco dei suoi compagni. E' una grande persona, ambiziosa e sempre disponibile ad imparare per migliorare il suo gioco. Un top, top player".

Redazione

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