Seconda settimana di mercato da thriller, con la promessa di colpi di scena destinati a contraddistinguere anche le settimane a venire. Il palcoscenico delle ultime ore è stato totalmente di matrice rossonera, con il Milan che prima ha chiuso il colpo Terracciano e poi ha scelto di optare per un'inversione di marcia assoluto rispetto al destino di Matija Popovic. Rispetto a questa decisione, vale la pena cercare di approfondire per cercare di comprendere le ragioni che potrebbero avere contraddistinto questa scelta. I rossoneri avevano bloccato il talento serbo classe 2006 da tempi non sospetti, battendo con soddisfazione la concorrenza di alcuni dei club più prestigiosi e danarosi del continente. Dopodichè arrivano le riflessioni rossonere di fine anno, legate all'opportunità di utilizzare diversamente lo slot disponibile per il tesseramento di un extracomunitario, che vengono però fugate dalla decisione di Furlani di procedere con il tesseramento del gioiellino serbo. Cambiano i numeri, perchè all'empasse di cui sopra corrispondono i tentativi di inserimento da parte di altre società, ma non la volontà di Popovic che era sempre rimasta ancorata ai colori rossoneri. Fino all'ultimo colpo di scena, con l'arrivo a Milano degli intermediari, della famiglia e del ragazzo e la conseguente copertura mediatica che a Casa Milan viene letta alla stregua di una “forzatura” alla quale il club meneghino decide di sottrarsi a piè pari. Anche a costo di perdere un talento per il quale lo staff tecnico si era speso in prima persona. Intransigenza o opportunità differente da cogliere? Lo capiremo dai prossimi giorni, soprattutto se il Milan dovesse portare a Milanello un altro giocatore che occuperà quel famoso slot inizialmente destinato a Popovic.
Le alternative, del resto, non mancano né dall'una né dall'altra parte: il serbo è già stato proposto anche al Bayern Monaco, mentre i rossoneri stanno scegliendo se procedere con investimenti già nell'immediato oppure rimandare il tutto al nuovo ciclo tecnico che prenderà il via dalla prossima estate, il tutto tenendo monitorate diverse piste che riguardano principalmente la propria retroguardia. Per esempio sono stati offerti Kelly e negli ultimi giorni Adarabioyo: soprattutto per quest'ultimo le valutazioni sono in corso d'opera, specie perchè la concorrenza è ampia ed anche il Napoli lo sta valutando dopo avere fallito l'assalto a Dragusin.
Già, il Napoli, altra società che sta vivendo un momento di grandi evoluzioni che finiranno per abbracciare anche l'ambito del calciomercato. L'affaire Samardzic non sta ancora trovando la sua fumata bianca a causa del classico balletto di commissioni che caratterizza l'entourage del calciatore e che già aveva messo a repentaglio in maniera irrimediabile la trattativa con l'Inter in estate. Ora i partenopei stanno sciogliendo le riserve in relazione ad Hamed Traore, per il quale i dubbi principali sono stati di natura fisica, relativamente al recupero dalla malaria che lo ha di recente afflitto.
E poi c'è l'Inter, che in campionato guarda momentaneamente tutte le contendenti dall'alto, e che conscia del proprio potenziale sembra intenzionata a non procedere in alcuna maniera sul mercato per non intaccare gli equilibri raggiunti dal gruppo di Simone Inzaghi. A questo proposito si sta lavorando principalmente sulle uscite, con la prospettiva di incassate qualcosa per i cartellini o quantomeno abbattere il monte ingaggi in maniera ulteriore rispetto a quanto già fatto. A questo proposito, un possibile addio anticipato di Sensi sarebbe visto di buon occhio da dirigenza e proprietà, senza necessitare di un innesto che vada a sostituire un calciatore che a causa dei tanti infortuni ha avuto uno spazio minimo per esprimersi sul rettangolo verde.
Capitolo attacco: l'intenzione ribadita ad ogni sollecitazione è quella di proseguire con gli stessi componenti attuali del reparto avanzato sino al termine della stagione. Di certo eventuali proposte (al momento non pervenute) per Alexis Sanchez non verrebbero rispedite al mittente, con conseguente monitoraggio delle occasioni nel ruolo in cui andare a reinvestire il risparmio sull'ingaggio conseguente ad un possibile commiato anticipato del cileno.