ESCLUSIVA SI Novellino: “Allegri? Buon gioco a parte pochi match. Mazzarri usi il suo 3-5-2”

Walter Novellino è ancora in gioco, in attesa di una possibilità per rimettersi in discussione, pur se a 70 anni compiuti. Il tecnico, che arriva da tre esperienze differenti nello stesso club, la Juve Stabia, è intervenuto in esclusiva per SPORTITALIA, per parlare di Serie A, Serie B ed anche dei suoi prossimi obiettivi.

L'Inter è campione d'inverno nonostante le polemiche recenti: il primo posto è meritato?

"Penso di sì. Al di là delle polemiche, che pure le ho trovate giustificate dal fatto che il secondo gol contro il Verona fosse da annullare, la squadra di Inzaghi ha però una rosa straordinaria ed ha giocato meglio di tutti".

Quali sono stati i meriti della Juventus, che è ad appena due lunghezze di distacco?

"Bisogna fare attenzione ai bianconeri. Allegri non è stupido, sa gestire un gruppo che ha diversi giovani importanti. E proprio questo è un merito che non viene sottolineato abbastanza: ha lanciato tanti giovani anche grazie al lavoro fatto da Federico Cherubini nel settore giovanile. C'è stata una grande organizzazione nel lanciare tutti questi talenti, insieme a quelli che sono andati in giro, come al Frosinone. La Juve è l'unica che può dare fastidio all'Inter".

La bravura di Allegri è stata anche quella di viaggiare, per quanto possibile per un club come la Juve, più a fari spenti, in mezzo a molte critiche per il gioco che ha espresso a tratti. Che ne pensa?

"Si parla molto del gioco, ma Allegri è un tecnico che ha vinto tanto e credo che a parte qualche partita abbia espresso sempre un buon gioco. È uno che sa gestire il gruppo, sa come mettere a proprio agio i giocatori. Vedevo dei video di come sfida i suoi in allenamento, in alcuni giochi, fra le risate ed un clima che si vedeva essere bello e coinvolgente. I risultati si vedono".

E Inzaghi, invece?

"È molto bravo. Anche lui come Allegri è uno pratico, più che teorico. La teoria va bene fino ad un certo punto. In un calcio che sta cambiando".

Come?

"Parlando di allenatori pratici penso anche ad uno come Gasperini, più bravo nella marcatura uomo a uomo e tanti altri aspetti moderni. Sono un suo grande ammiratore. C'è un rinnovamento totale nel modo di giocare, anche nel 4-4-2 e nel 4-2-3-1 di squadre come Bologna e Fiorentina, che cambia a partita in corso. In questo contesto uno come Allegri ci sta benissimo. L'unica cosa che 'rimprovero' ai miei colleghi è l'impossibilità, molto spesso, ad assistere ai loro allenamenti. Io andavo a vedere Sacchi, andando a casa sua ai tempi del Ravenna. E lui mi coinvolgeva nel suo lavoro".

Qualcuna l'ha già citata: quale squadra di medio-alta classifica le sta piacendo di più, sotto alle big?

"Il Bologna, sicuramente, insieme alla Fiorentina: hanno due allenatori bravi, si vede il loro lavoro. Ci sono miglioramenti enormi nei giocatori: quando questo accade bisogna dare merito anche ai tecnici".

A Mazzarri è stato dato un compito… ingrato?

"Ho grande stima di Walter. Ha provato ha farli giocare come faceva Spalletti, ma lui è un maestro del 3-5-2, che poi ora va tanto di moda in Italia. Dunque dico: provaci, a fare di testa tua. Penso stia soffrendo tanto questa situazione, si vede e mi dispiace tanto. Non c'è una risposta dei giocatori, vedo una squadra spenta, con tante questioni extra-campo, mercato. Lui è uno che prova a fare bene il proprio lavoro anche se sa che dovrà andarsene".

Il suo giudizio sulle stagioni di Sampdoria e Palermo, fin qui? 

"Per quanto riguarda la Samp, beh: sono un doriano nato. Ci vuole pazienza, c'è un rinnovamento totale sia della società che della squadra. Pirlo è giovane, deve continuare a fare quello che sta facendo. Sono convinto che alla fine riuscirà ad imporsi perché il club ha investito su di lui. Dovrebbe avere solo un po' di fortuna, che ai tecnici serve sempre".

E sui rosanero?

"Ci credo in loro: Corini è bravo. Il Palermo è una delle squadre che può lottare per salire in A".

Insieme a chi?

"Ce ne sono diverse, ma fra le altre cito il Como, che non mi dispiace e sta facendo bene. Il Parma ovviamente, che ha due anni di continuità e penso ce la possa fare".

Lei che avventura aspetta?

"Mi piacerebbe allenare ancora. Certo, l'età si fa sentire (ride, n.d.r.). Mi tengo attivo però ed ho tanta voglia ancora. Mi è arrivato qualcosa dall'estero, ma vorrei provare a vincere ancora qui in Italia. Ho studiato tanto perché è importante tenersi aggiornati".

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