Si rimette in moto la macchina della Wada che ha sanzionato un altro atleta a livello internazionale, con una squalifica che sarà di ben 4 anni
La lotta agli illeciti nello sport è davvero senza fine e il doping rappresenta una delle piaghe più diffuse. Tra gli ambienti che maggiormente hanno a che fare con squalifiche del genere c’è di sicuro l’atletica, il ciclismo e il tennis. Si perché anche il mondo della racchetta deve fare i conti con una nuova ondata di polemiche.
Gli sport di maggiore fatica, quelli da sangue sudore e lacrime, sono maggiormente soggetti ai tentativi di doping. Nel corso degli anni le prestazioni si sono così innalzate che in molti hanno sospettato in un affinamento delle sostanze utilizzate. Spesso diventa davvero difficile per la Wada (World Anti-Doping Agency) rimanere al passo con lo sviluppo medico e farmaceutico.
Come ricordato sempre dal grande Rino Tommasi, la battaglia con il doping sarà sempre persa, visto che chi decide di affidarsi a sostanze vietate è sempre in vantaggio rispetto a chi deve trovare parametri irregolari. Purtroppo non solo l’atletica e il ciclismo sono finiti storicamente nella piaga del doping, ma anche il tennis. Dai casi dei giocatori argentini, squalificati per alcuni integratori sospetti (vedi Coria) fino alla ex numero uno femminile Simona Halep. In realtà per quest’ultima non si tratta nemmeno di essere stati trovati positivi, ma di un’irregolarità relativa ad un controllo saltato o a mancanze nel passaporto biologico, cha rappresentano comunque una violazione delle norme.
L’ultimo caso di doping nel mondo del tennis riguarda un atleta russo e nella fattispecie Vladislav Ivanov. Sappiamo tutti come il movimento sportivo del Paese di Putin stia pagando un prezzo carissimo con il CIO per le accuse di doping di stato. Anche alle Olimpiadi di Parigi 2024, come a Tokyo, i rappresentanti di Mosca non potranno gareggiare sotto la propria bandiera e con il proprio inno.
Nel caso di Ivanov, che attualmente ricopre la posizione 1.500 del seeding mondiale (best ranking n.835 nel settembre 2022) a segnalare l’irregolarità è stata l’ITIA (l’agenzia anticorruzione che dall’anno scorso si occupa anche di antidoping). I fatti risalgono al 14 settembre, quando Ivanov era in Marocco impegnato nel torneo M15 di Monastir. Il tennista doveva fornire un campione di urine per un test durante la competizione ma si è rifiutato di farlo e ha lasciato la sede del torneo.
A nulla è servito un ritorno sui suoi passi poco dopo e l’adempimento del test. Secondo il Programma Antidoping, infatti, in base all’articolo 2.3, non può esserci rifiuto senza un motivo giustificato.
Nonostante i tentativi si Ivanov di discolparsi, secondo il Tribunale il suo comportamento è stato volontario ai sensi dell’articolo 10.2.3, ovvero colui che commette l’infrazione di una regola sa a suo rischio e pericolo di farlo, andando incontro a sanzione.
Il russo, classe ’99, dovrà ora scontare una squalifica di 4 anni, a cominciare dallo scorso 21 dicembre, e potrà tornare in campo non prima del 20 dicembre 2027. Carriera praticamente spezzata.
Stefano Tacconi rivela il suo peggior "incubo", una confessione che spiazza completamente il mondo del…
Dopo il successo 5-0 contro l'Hellas Verona l'Inter ha appena lasciato il Bentegodi. Ecco le…
Zlatan Ibrahimovic, consulente di RedBird e del Milan, ha parlato ai microfoni di DAZN in vista del…
Paolo Zanetti, tecnico del Verona, ha parlato così ai microfoni di DAZN, dopo il ko…
Intervenuto in conferenza stampa, Kristian Asllani, ha parlato così dopo il successo 5-0 di Verona…
Cristiano Giuntoli, Managing Director Football della Juventus, ha parlato ai microfoni di DAZN prima della sfida esterna…