Lo scorso marzo il nome di Bruno Zapelli era di colpo divenuto caldo per il calcio italiano: il talento argentino è stato prima convocato dall'Under 21 allenata allora da Nicolato, grazie al doppio passaporto – esordendo da titolare nel match vinto per 2 a 0 contro la Serbia – per poi essere accostato ai nostri club in chiave mercato, su tutti alla Lazio.
Il classe 2002 ha poi preso un'altra strada: il Belgrano lo ha venduto in estate all'Athletico Paranaense e lui ha poi scelto l'Argentina come Nazionale da rappresentare, scendendo in campo 4 volte con l'Under 23 di Mascherano. Se per quanto riguarda gli Azzurri non c'è più possibilità di vederlo difendere il tricolore però, chissà che il suo futuro non possa ugualmente essere nel nostro campionato, a livello di club.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto il padre del giocatore, Angel, per parlarci di questi primi mesi fuori dal suo Paese di nascita, rivelando anche un retroscena di mercato ed aprendo ad un possibile futuro in Italia.
Come sono andati questi primi mesi di Bruno in Brasile?
"I primi mesi sono stati un po' complicati. Della lingua quasi non capiva niente, il tipo di gioco è molto diverso da quello che c'era al Belgrano, anche se migliore per il suo stile. Poi c'è il normale periodo di adattamento con i compagni ed al nuovo sistema. Anche la separazione dalla famiglia e dagli amici ha avuto un impatto su di lui".
Sotto quali aspetti sta crescendo?
"Sta crescendo in tutto: come persona, come centrocampista offensivo, come regista. Nell'essere più attaccante e nel gioco offensivo in particolare".
Quanto è stata importante per lui la chiamata dalla Seleccion Under 23 argentina?
"Molto importante, il sogno di Bruno era quello di giocare nella Seleccion. Ora purtroppo l'Athletico Paranaense non lo ha lasciato partire, dicendogli di prendersi un periodo di riposo. Vedremo da domani se Mascherano lo richiamerà e se il club lo lascerà andare".
In estate ci sono stati rumors riguardo la Lazio. C'è stata davvero la possibilità che arrivasse in Italia per lui?
"Ci sono state alcune conversazioni con il suo rappresentante, ma non sono arrivate offerte scritte concrete al Belgrano".
E in futuro lo vedrebbe in Italia, lo considera pronto per questo ulteriore salto?
"Senza dubbio. Non so se sia già pronto, penso però che potrebbe esplodere con il lavoro e l'allenamento, la cura nell'alimentazione, la crescita tattica. Il tutto unito al suo talento naturale. Sarà il crack che tutti pensiamo possa essere. Deve solo fare il salto di qualità con la squadra ed il suo allenatore, affinché possa essere sfruttato al massimo delle sue potenzialità. Poi ha solo 21 anni e serve tempo, sta facendo molto bene. In generale, nella vita, non sapremo mai se siamo pronti fino a che non saremo chiamati a dimostrarlo. Per come vedo io il calcio, Bruno è preparato e pronto a mostrare tutto il suo potenziale, manca solo il tecnico che finisca di svezzarlo".
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