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Verstappen, che affronto: è stato tradito

Duro colpo per Max Verstappen: il tre volte campione del mondo è stato ‘tradito’, l’annuncio lascia perplessi i tifosi

Anche un tre volte campione del mondo, un fuoriclasse assoluto, un autentico dominatore del proprio sport come Max Verstappen può subire un tradimento. Lo ha imparato a sue spese lo stesso pilota olandese. Nonostante sia a oggi il pilota più richiesto, amato, ammirato e chiacchierato del circus, c’è infatti chi preferirebbe non avere nulla a che fare con lui, e lo dichiara apertamente alla stampa, creando sorpresa e malumore tra i tifosi del numero uno al mondo.

Verstappen sotto attacco: tradimento incredibile (Ansa) – Sportitalia.it

Se ci fossimo chiesti chi mai nel mondo della Formula 1 non vorrebbe avere Verstappen in squadra, fino a ieri avremmo risposto ‘nessuno’. Da oggi le cose sono però cambiate. C’è infatti chi, potendo scegliere, farebbe volentieri a meno del fuoriclasse olandese. E si tratta di uno dei Team Principal di maggior esperienza dell’intero circus, Günther Steiner.

Secondo il manager meranese con cittadinanza americana, da anni ormai ai vertici della scuderia Haas, il vero segreto dello straportere Red Bull non risiede nel talento puro e cristallino di Verstappen, ma in quello di un altro personaggio della scuderia austriaca che porterebbe volentieri nel suo box, potesse scegliere. E non è uno dei piloti.

Steiner ‘boccia’ Verstappen: ecco chi porterebbe via alla Red Bull

La domanda è semplice, un gioco di quelli che molto piace alla stampa e ai tifosi: potessi scegliere chi togliere alla Red Bull, chi porteresti via con te? Tutti, o quasi, risponderebbero Verstappen, senza alcun dubbio. Tutti meno che Steiner.

Steiner ‘boccia’ Verstappen: parole durissime (Ansa) – Sportitalia.it

Il manager italiano, se proprio dovesse prendere un uomo della Red Bull e portarlo alla Haas, non avrebbe alcun dubbio a puntare su Adrian Newey, il direttore tecnico della squadra austriaca.

Se Verstappen è infatti la punta di diamante e l’uomo copertina del mondo Red Bull, Steiner è convinto che a costruire una macchina vincente sia stato soprattutto l’ingegnere britannico, come rivelato ai microfoni di ‘The Athletic’: “Se pure avessi Max sulla nostra vettura, non riusciremmo a vincere. Credo invece al contrario che Hulkenberg e Magnussen a bordo di una Red Bull avrebbero vinto molte gare”.

Per Steiner dunque non è tanto il pilota a fare la differenza quando il dominio è di tale dimensioni, quanto invece la macchina. E avendo lavorato per un periodo in Red Bull e ancor prima in Jaguar, ha avuto modo di ammirare da vicino il modo di lavorare di Newey, apprezzandone le capacità e la genialità nel saper costruire una vettura competitiva e in grado di esaltare le qualità di ogni pilota, soprattutto di quelli di maggior talento.

Mauro Abbate

Laureato in Lettere e Informazione, editoria e giornalismo, scrivo sul web dal 2010. Musicomane amante dello sport e di tutto ciò che è arte e bellezza, perseguo l'onestà intellettuale, la cultura del rispetto e il rispetto della cultura.

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