Avviso ai naviganti: esiste un mercato prima della decisione di abolire il decreto crescita e uno dopo questa disposizione. E questo vale per tutti, ma a maggior ragione per chi, come il Milan, aveva sfruttato al meglio questa possibilità fiscale. Vi avevamo raccontato qualche settimana fa delle grosse possibilità di arrivare a Guirassy e Lenglet: ebbene, gli scenari sono chiaramente cambiati anche, per non dire soprattutto, dopo la decisione del governo italiano. Prendiamo il caso del guineiano dello Stoccarda: 4 anni di contratto con il decreto crescita sarebbero costati circa 24 milioni al club rossonero. Senza? Siamo sui 32, vale a dire 8 in più: logico che questo sposti eccome anche le valutazioni. E così per la punta, il Milan ragiona diversamente: punta sarà a gennaio solo in due casi, vale a dire o qualora si verificasse un’occasione di mercato stracciata, con un prestito di un giocatore che attacchi la profondità e che meriti di essere valutato a cifre vicine allo zero, oppure nel caso ci fosse la possibilità di anticipare l’investimento giusto che sistemi il ruolo per i prossimi 5/6 anni, cosa prevista a giugno. Aggiungere una spruzzata di Jovic, enormemente in crescita e il cocktail è fatto. Il budget invernale può andare allora serenamente tutto sul difensore centrale, un reparto dove invece la merce in esposizione può regalare soddisfazione. Il ‘99 del Brest Brassier è solo uno dei profili attenzionati: in Europa infatti è il momento dei centrali, visto che già solo la Francia, intesa come Nazionale, ha a disposizione una decina di giocatori under 23 in grado di fare la differenza, già oggi oppure in prospettiva. Moncada lavora in silenzio, come è solito fare. Ma escludendo ormai quasi definitivamente Lenglet per gli stessi motivi già analizzati per Guirassy, la scelta è molto ampia, senza dimenticare i cosiddetti mercati minori, come Belgio e Scandinavia. Su Terracciano infine, la valutazione è quella di sfruttare l’occasione di mercato per un giocatore italiano, merce rara a prezzi convenienti: si procede a vele spedite, perché il Milan sa che il Verona ha necessità di cedere e non ha intenzione di rilanciare un’asta in cui i Rossoneri hanno battuto sul tempo diversi club tra cui Juve, Fiorentina e Atalanta. A 5 milioni si può chiudere: veramente nulla per un 2003 futuro Nazionale. Lo stesso prezzo per cui il Milan nelle prossime settimane potrebbe riscattare anche Jimenez, rimettendo al Real la possibilità del controriscatto, molto meno scontato per filosofia dei Blancos di quanto i social facciano credere per sminuire l’intelligente intuizione della dirigenza milanista. Tra Davies e Miguel Gutierrez (appunto un contro riscatto), gli spagnoli sono gia molto attivi sui terzini: Jimenez potrebbe uscire dai radar di Florentino, anche considerando che, qualora diventasse il nuovo Theo o giù di lì, il presidentissimo non si farebbe nessun problema tra un paio di anni a pagarlo quanto meriterá in futuro. Tenerlo coperto ancora per un po' aiuterebbe, considerando che il controriscatto andrebbe esercitato all'atto dell'acquisto rossonero e non con ulteriore tempo successivo.
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