ESCLUSIVA SI Mazzocchi, l’ex allenatore: “Parlava molto poco, ma…”

Manca solo l'ufficialità, ma Pasquale Mazzocchi è virtualmente un nuovo giocatore del Napoli. L'esterno, che poco più di un anno fa era arrivato anche in Nazionale, lascia la Salernitana dopo due anni. I granata lo avevano ingaggiato a gennaio 2022 dal Venezia, con cui sei mesi prima aveva festeggiato lo storico ritorno in Serie A. Ora questa nuova e fondamentale tappa nella "sua" Napoli. 

Sportitalia.com ha contattato telefonicamente Marco Cari, tecnico del giocatore ai tempi del Rimini, precisamente da gennaio a giugno 2015. 

Così esordisce: "Mazzocchi? Era un ancora un ragazzino alle prime armi. Ricordo che arrivò da noi a gennaio dopo i primi mesi al Pro Piacenza. Parlava poco ed era molto introverso, ma aveva un’applicazione già di un professionista esemplare. E devo dire la verità: in quel Rimini giocavo col 4-2-3-1 e lo mettevo esterno alto nei tre fantasisti, ci sapeva fare ma non mi aspettavo che sarebbe arrivato a questi livelli. Sono stati bravi a Parma a trasformarlo in un quarto basso, direi che è stato questo il punto di svolta della sua carriera".

C'è un episodio di Mazzocchi che ancora ricorda di quei sei mesi?

"È passato qualche anno. Ma ci fu una partita, adesso non ricordo esattamente quale, in cui fece la differenza in una maniera incredibile. Tanto che io e il mio assistente ci guardammo con uno sguardo che diceva: "Ma questo cosa ci fa qui da noi?". Considera che eravamo in Serie D e Mazzocchi era un Under, e solitamente gli Under, specie a quell’età, non fanno ancora la differenza".

Quale era la sua migliore qualità?

"Nell'uno contro uno era bravissimo a saltare l’uomo e non aveva mai paura di farlo".

Ora questo importante salto. Come vede Mazzocchi in chiave Napoli?

"Torna a casa sua, che è sempre stato il suo desiderio. Quando avrà la possibilità di giocare, sarà come toccare il cielo. In questi ultimi anni mi sembra migliorato a livello mentale, quando lo vedo giocare agisce con ancora più spregiudicatezza".

In maglia azzurra però, rispetto al Venezia e alla Salernitana, non avrà più il posto da titolare assicurato.

"Dovrà conquistarselo, anche perché sulla sua fascia c'è Di Lorenzo, ovvero il terzino italiano più forte. Ma, come dicevo all'inizio, questo suo carattere e la sua applicazione saranno ancora a suo favore".

Gestione cookie