La voglia di tornare in campo non manca, supportata da un ottimo livello di autostima e di ottimismo: Achraf Lazaar, dopo la breve parentesi al Novara in Serie C nella seconda parte della scorsa stagione, è in cerca di un nuovo club ed ora si dice pronto a dire davvero la sua come un tempo. Non in Italia, però, dove il desiderio di tornare nella "sua" Palermo non è stato esaudito.
Di questo e di altri retroscena ha parlato in esclusiva a SPORTITALIA il terzino marocchino che, assieme all'agente Morris Pagniello ha fissato un obiettivo ben chiaro per il prossimo futuro: riconquistare i palcoscenici cui era abituato ed anche la Nazionale.
Come ti stai allenando in questi mesi?
"Mi alleno ogni giorno: al mattino faccio una parte di forza, con il mio preparatore personale, un programma mirato. Nel pomeriggio invece mi alleno con il Varese calcio, in D. Mi hanno dato questa disponibilità visto che è casa mia qui. Sono stati molto disponibili: il mister, il Presidente Rosati che mi conosce da quando ero piccolino. Li ringrazio per avermi aperto le porte: allenarti da solo non è mai come farlo in gruppo, in campo. Non sto giocando partite e dunque mi serviva continuità di allenamento. Il Varese poi ha un grande livello, che mi sta aiutando tanto".
Ti tieni pronto per tornare. Magari a gennaio ed in Italia?
"Non in Italia, no. Le squadre qui guardano ad altre cose, il mio futuro è fuori. Il mio agente Morris Pagniello ha fatto un progetto con me e per gennaio dovrebbe esserci qualcosa di interessante".
I mesi al Novara come sono andati a livello personale?
"A livello di gruppo molto bene. Tanti di loro li sento ancora oggi ogni giorno, abbiamo una chat di gruppo, sono legato ad Ariaudo, Pelagotti, sento anche Benalouane e Gonzalez, fra gli altri. Per il resto dico questo: è stato bello tornare in campo, anche se le categorie in cui avevo giocato in passato erano proprio diverse".
In che modo, diverse?
"Un conto è giocare in Serie A, un altro in B, un altro ancora in C. E uno che ha fatto bene in A magari può fare fatica nelle altre che sono proprio differenti. Non che io abbia fatto male, però penso che potessi dare molto di più a Novara. Siamo riusciti comunque a raggiungere un obiettivo: non siamo retrocessi, abbiamo fatto un miracolo, va bene così. Ho trovato un gruppo straordinario. Volevo andare lì soprattutto per mettermi in gioco, anziché rimanere fermo, e dare una mano a tante persone che conosco".
Palermo è la società cui ti sei di più legato?
"Sì, lì ho i ricordi più belli e ci ho lasciato il cuore. Alla gente di Palermo voglio davvero bene. Ho cercato di tornare in estate, ma volevano puntare su profili diversi. C'è stato un approccio, ma non se n'è fatto nulla. Rispetto la loro scelta ovviamente".
Il tuo Marocco che Coppa d'Africa farà?
"E' in crescita, i ragazzi vogliono fare bene. Li sento e parlo con molti di loro, dopo il Mondiale fatto non puoi andare indietro, ma soltanto avanti. Il gruppo è ambizioso sentiamo grande entusiasmo nell'ambiente, questo ci carica. Ti rende orgoglioso e penso che faremo qualcosa di importante".
Ti piace questa Serie A, la segui?
"Rispetto a quando giocavo io è cambiata tantissimo, si è abbassato molto il livello e non la seguo molto a dire il vero. Sono andato a vedere il Milan contro il Newcastle: ha una bella squadra, interessante, c'è Theo Hernandez in fascia che mi piace tanto. Il campionato è equilibrato, quello sì, ma guarda la Juve: è ad un passo dalla vetta, ma di certo non è la Juve che ricordo io. Sia chiaro: sono comunque società di altissimo livello, con grande storia dietro. La qualità però è totalmente diversa: ora ci sono giocatori più fisici e di corsa, è difficile rivedere un Ronaldinho o un Robinho".
I tuoi prossimi obiettivi?
"Sono ben chiari: io ed il mio agente abbiamo fissato gli stessi traguardi. Voglio tornare a calcare campi importanti, all'estero, riconquistando la Nazionale. Attiyat Allah è l'unico terzino naturale a sinistra, gli altri si devono adattare da destra. Se dovessi tornare a giocare con continuità so che potrei fare bene e sono certo che il mister mi chiamerà volentieri".
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