Con l’anno solare che volge al termine, giunge il tempo dei bilanci e delle valutazioni su ciò che è stato e ciò che invece sarebbe potuto essere.
Nella stagione 2023 che si appresta alla conclusione, il disimpegno di George Russell si è rivelato assai meno radiante. Almeno in quella parte iniziale. Il campione britannico ha incontrato difficoltà nel mantenere una costante brillantezza nel proprio rendimento.
Spesso è mancato nel momento cruciale. Ad esempio a Singapore, dove la prospettiva di un podio era chiara e distinta. Oppure, suo malgrado, divenendo il protagonista di episodi sfortunati. In primis l’infelice contatto fraterno con il collega Lewis Hamilton alla prima curva del Gran Premio del Qatar.
Nel pittoresco scenario di Lusail, ove il giovane britannico conseguì una notevole risalita per raggiungere la quarta posizione, si potrebbe sintetizzare il resoconto del suo anno 2023. Esibizioni di spicco, ma risultati inferiori rispetto alle sue reali mastodontiche capacità.
È così che Russell, assumendo l’atteggiamento di un autorevole docente, assegna a se stesso due giudizi distinti: uno per le proprie performance e uno per i frutti ottenuti. “Se dovessi valutare il mio 2022 con una scala di giudizio, oserei affermare che le mie esibizioni meriterebbero un sette, mentre i frutti ottenuti raggiungerebbero un nove”.
La nota dolente arriva traslando l’asse temporale in avanti di trecentosessantacinque giorni: “In questo corrente anno, mi sento incline a concedere un otto per il mio rendimento, ma i risultati conseguiti si attestano solamente su un quattro”. Ciò è quanto il giovane immarcescibile britannico ha confidato a ESPN.
Giudizio a tutto tondo, la Mercedes non ne esce benissimo…
“È un singolare capriccio del destino, poiché la mia percezione mi suggerisce di guidare con maggior maestria: indubbiamente, quest’anno ho dimostrato di possedere una velocità superiore, sia nelle qualifiche che in gara, ma i frutti sperati non sono giunti”. Il dismesso tono di rammarico è tangibile.
L’immarcescibile gentiluomo britannico, con dispiacere, trova arduo individuare una sola ragione che giustifichi la flessione nei risultati: “Le motivazioni sono varie, è stato un anno piuttosto singolare. In questa stagione, la competizione è stata più accanita, con l’ingresso in scena dell’Aston Martin all’inizio dell’anno…”
“In seguito è arrivata la McLaren e poi pure la Ferrari, – prosegue ponderato Russell – ciò ha inciso notevolmente. Tuttavia, propendo per questa circostanza: con siffatte esibizioni, i risultati dovrebbero manifestarsi”. Analisi lucida che poi conduce alle conclusioni, una sorta di ‘sentenza’ per Mercedes.
“Alla fine dei conti, non ci siamo battuti per il Campionato del Mondo quest’anno, ma abbiamo accumulato notevole esperienza. Sono certo che il corso del 2023 contribuirà a rendere il mio spirito più saldo, pertanto non mi agito eccessivamente per la carenza di risultati: il ritmo è presente, i risultati giungeranno prima o poi”.