ESCLUSIVA SI Ndoye, l’ex allenatore: “Bologna scelta giusta per Dan”

Mercoledì sera in casa dell'Inter, in occasione della sfida degli ottavi di finale di Coppa Italia, Dan Ndoye ha segnato il suo primo gol con la casacca del Bologna. Tale marcatura, realizzata durante i tempi supplementari, ha consegnato alla squadra di Thiago Motta il pass per i quarti. 

Il fantasista svizzero classe 2000 sta vivendo la sua prima stagione nel club emiliano, che in estate lo aveva ingaggiato dal Basilea. Sportitalia.com ha contattato in esclusiva Giorgio Contini, allenatore di Ndoye ai tempi del Losanna nel biennio 2018-2020. 

Ricorda l'allenatore elvetico: "Il Losanna era appena retrocesso in seconda divisione e dovevamo subito tornare nella massima serie. La squadra aveva diversi giocatori interessanti, c'erano anche Margiotta, Zeqiri e Puertas. Dan (Ndoye, ndr) era della Primavera ma venne in ritiro con altri ragazzi perché volevo visionarli da vicino".

Ndoye poi ci rimase stabilmente in prima squadra.

"Proprio così. Tatticamente era ancora acerbo, ma era già estremamente veloce, nei primi cinque-sei metri bruciava tutti. Era uno sprinter con grande esplosività. Inoltre era un ragazzo con personalità e con dei genitori che lo hanno sostenuto nel modo giusto: aveva i riflettori di altri club puntati, ma loro non volevano che lasciasse Losanna dopo pochi mesi. Successivamente andò al Nizza, ma ci è andato troppo presto. Il ritorno al Basilea gli ha fatto molto bene".

Ricorda un episodio particolare di lui?

"Come ho detto, era molto giovane ma aveva già gli occhi puntati di procuratori, giornalisti e club stranieri. E questo non gli faceva bene perché in allenamento non era concentrato. Quindi una volta organizzai un incontro con lui, i suoi genitori e il direttore sportivo del Losanna. Gli dissi espressamente: "O la smetti di stare dietro a tutte queste voci rimettendoti in carreggiata, oppure ti rovini la carriera da solo". Dan poi fu bravo a capire che doveva ancora dare e dimostrare tutto".

Il presente di Ndoye invece si chiama Bologna.

"Ha fatto la scelta giusta perché non ha fatto un salto troppo lungo. Il Bologna è una grande club, ma nemmeno una big europea. Dan può quindi lavorare con tranquillità e senza una eccessiva pressione. In più Thiago Motta è bravissimo e gli piace lavorare con i giovani. Sto seguendo le sue partite, direi che se la sta cavando molto bene, del resto parliamo di un ragazzo bravo ad adattarsi in fretta. Se sente il sostegno del gruppo e dell’ambiente può diventare determinante". 

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