Calcio

L’Inter abdica nella maniera più beffarda, il Bologna continua a volare altissimo

L’incredibile Bologna di Thiago Motta ha sbancato anche San Siro ieri battendo ai supplementari l’Inter di Simone Inzaghi. La squadra nerazzurra che non perdeva dalla fine di settembre cede nella maniera più beffarda e saluta subito la Coppa Italia, che deteneva da due stagioni. Il “Re di Coppe”, Simone Inzaghi, ha trovato in Motta un avversario tatticamente e strategicamente furbo e preparato e la sua Inter è caduta nella trappola del Bologna.

L’INTER NON È INVINCIBILE, IL BOLOGNA LO TESTIMONIA

Due visite nella San Siro nerazzurra: due pareggi nei 90 minuti e una vittoria ai supplementari. Il Bologna ha saputo sfruttare le debolezze tecniche, tattiche e mentali della squadra di Inzaghi. L’Inter ha mantenuto per gran parte della gara il possesso del pallone, creando diverse, ma non tantissime occasioni. Lautaro ha fallito un rigore, ma non dovrebbe essere una reale novità visto che il suo score dagli 11 metri dice appena 13 gol su 20 tentativi. E dopo aver segnato il gol dell’1-0, ha pian piano allentato la presa sul Bologna che è emerso grazie ai suoi titolari.

Inzaghi deve rammaricarsi per le sue scelte. Lautaro avrebbe avuto bisogno di maggior riposo e ne paga le conseguenze con un problema fisico. Inzaghi e la sua Inter hanno sottovalutato gli ingressi dei titolari del Bologna, hanno abbassato la testa e hanno continuato a cercare di soffocare i rossoblù pur non avendone più le energie.

INTER OBIETTIVO FALLITO

Inutile girarci attorno: per l’Inter di Inzaghi perdere agli ottavi di Coppa Italia è un fallimento. La competizione nazionale nel suo albo d’oro dice Inter per due anni di fila, Inzaghi stesso ha un grande feeling con il trofeo e il club nerazzurro puntava alla decima affermazione in Coppa. Al di là del campionato, la Coppa Italia rappresentava un obiettivo da centrare per l’Inter e uscire con un avversario di minor livello, agli ottavi di finale, è un fallimento totale. Anche le dichiarazioni di Inzaghi, a fine gara, testimoniano lo stato d’animo per l’eliminazione.

Ora resta il campionato e la Champions League. Nella massima competizione europea l’Inter spera di fare più strada possibile, col desiderio di ripetere con un finale diverso l’impresa dello scorso anno. In campionato, ora che la Coppa Italia è scivolata via, diventa sempre più centrale la necessità di portare a casa lo Scudetto.

BOLOGNA, SEMPRE PIÙ IN ALTO

I rossoblù stanno vivendo un sogno. La squadra di Thiago Motta dopo aver raggiunto il quarto posto in solitaria, ieri hanno fatto un’altra impresa di grandissimo spessore. Eliminare l’Inter dominatrice della Serie A e (bi)Campione uscente della Coppa Italia alza l’asticella, alza la quota di volo del Bologna di Motta. La squadra del tecnico italo brasiliano ha dimostrato un’altra volta di essere un gruppo coeso e unito, che sa interpretare diversi tipi di partita.

Ieri Motta è ricorso al turnover, schierando tanti giocatori che hanno avuto meno spazio durante questa prima parte dell’anno. Il Bologna però non ha perso solidità e ha concesso poche occasioni pur non riuscendo a ripartire spesso efficacemente. L’organizzazione difensiva ha resistito alla grande. Di fronte alle offensive e all’aggressione dell’Inter, il Bologna risposto resistendo e superando le difficoltà di impostazione. Poi Zirkzee ha cambiato la gara, con quel pallone recuperato letteralmente “dalla spazzatura” un pallone destinato alla rimessa dal fondo. E poi i rossoblù hanno approfittato della reazione rabbiosa dei nerazzurri, che hanno lasciato uno spazio enorme alla premiata ditta Zirkzee-Ndoye. Una gara d’altri tempi per il Bologna e per Thiago che ha dimostrato una volta di più di non saper solo impostare gare sul dominio del gioco, ma anche sulla lettura dell’evoluzione tattica del match.

Stefano Francesco Utzeri

Classe 1993, nativo digitale sedotto dai Beatles e Marty McFly, cerco di raccontare il mondo a modo mio, al massimo delle mie possibilità. Laureato in Comunicazione nel 2018, e poi in Giornalismo nel 2020, ho collaborato con diverse realtà del territorio nazionale avendo studiato in Emilia-Romagna, ma il mio cuore è a Cagliari.

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