Dopo la vittoria di Pecco Bagnaia in MotoGP sta per accadere una rivoluzione: la svolta è stata approvata e nessuno potrà evitarla
Non c’è due senza tre, ma paradossalmente la prossima per la Ducati e soprattutto per Pecco Bagnaia sarà la stagione della verità. Ci sono stati molti cambiamenti, nemmeno troppo silenziosi, e altri arriveranno. Uno in particolare che è stato appena approvato e rappresenta una novità assoluta.
Il campione del mondo, in attesa del matrimonio con Domizia previsto per metà luglio, ha una certezza: c’è la Ducati che lo aspetta. I primi test ad inizio febbraio sul tracciato malese di Sepang, bissati poi a Lusail che ospiterà anche il debutto del Mondiale con le due gare iniziali in Qatar la seconda settimana di marzo. Da lì sarà una volata lunga nove mesi.
Pecco ripartirà da dove ha lasciato, con una nuova moto che è naturale evoluzione della Desmosedici 2023. Ma non ripartirà con le stesse facce, perché Ducati per la MotoGP è diventata come Red Bull in Formula 1, un terreno di potenziale caccia.
Con una differenza di fondo. La Casa austriaca non fa uscire nessuno, a Borgo Panigale invece non trattengono con la forza. Così, come spiega il portale specializzato Corsedimoto, adesso è Yamaha che diventa predatrice.
Qualche mese fa aveva ingaggiato Marco Nicotra, uno dei responsabili tra gli aerodinamici, che ha debuttato con i giapponesi nei test di Valencia a fine stagione. Adesso tocca anche a Massimo Bartolini, responsabile performance della Desmosedici GP, che la la Casa di Iwata diventerà il nuovo direttore tecnico.
Svolta improvvisa in MotoGP, adesso è ufficiale: tutti i team dovranno adeguarsi in fretta
La vera mossa però sarà un’altra. Nel 2004 il team manager Yamaha era Davide Brivio, che allora era anche riuscito in una mossa quasi impossibile. Strappare Valentino Rossi alla Honda e convincerlo ad accettare una nuova sfida. Insieme hanno vinto 4 Mondiali, sfiorato un quinto nel 2006 e dopo per tre anni è anche diventato suo manager.
Dopo l’addio alla Suzuki nel 2020 (con il Mondiale di Rins) ora ha lasciato la Alpine ed è pronto a tornare. Non alla Honda, come sembrava fino a qualche giorno fa, ma al suo vecchio amore per ricominciare proprio con Yamaha. Un problema in più per la Ducati e soprattutto per Pecco che dovrà anche pensare alla nuova rivalità interna con Marc Marquez.
Intanto però c’è un’altra notizia che cambierà il mondo della MotoGP. Perché dopo l’ultima riunione della Grand Prix Commission che regola il Motomondiale sono state prese decisioni importanti sul futuro delle gare e in particolare dei motori.
Il regolamento per il 2024 prevede per tutti l’uso di carburanti con un minimo del 40% di origine non fossile. Ma la prospettiva è quella di arrivare al 100% di origine non fossile, quindi non la benzina classica, a partire dal 2027. Specifiche dettagliate e i parametri per i test saranno prossimamente inclusi nei regolamenti.
Inoltre rispetto all’ultima stagione sono state introdotte eccezioni sull’età minima dei piloti per correre in Moto2 e Moto3. In particolare i primi tre classificati assoluti nella FIM JuniorGP World Championship e nella Red Bull MotoGP Rookies Cup potranno gareggiare nel Mondiale di Moto3.
Questo però a patto che abbiano compiuto 17 anni. Inoltre il campione Europeo FIM di Moto2 potrà scendere in pista nel Mondiale Moto2, ma anche in questo caso dovrà avere almeno 17 anni compiuti.