ESCLUSIVA SI Il tifoso della lettera a Mourinho: “Sono un allenatore e sogno di aiutarlo”

"Caro José, sono Densing Moses Sebastian Bruno e vengo da Madurai, India": comincia così una lettera che il giornalista di Dazn, Tommaso Turci, ha trovato accartocciata a bordo campo, dove stava lavorando durante Bologna-Roma, domenica.

Mourinho (destinatario della missiva) probabilmente avrà avuto altro a cui pensare nel post-match, data la sconfitta per 2 a 0 dei suoi, ma per l'autore della suddetta lettera, quello è stato un momento molto significativo e che si era preparato a lungo, come lui stesso racconta nell'intervista rilasciata in esclusiva a SPORTITALIA: "Avevo fatto tre copie di quella lettera e non essendo riuscito ad incrociare prima José ho provato a lanciarne una verso la panchina. Sarò per sempre grato a Tommaso Turci, che mi ha regalato una speranza raccogliendola e mostrandola a tutti". 

Ci racconti la tua storia?

"Come ho scritto nella lettera vengo da Madurai, in India. Ho la licenza UEFA – C, ottenuta in Galles e sto facendo un master a Berlino. Sono venuto in Europa per crescere ed imparare come allenatore di calcio. Attualmente sto lavorando con un team chiamato FSV Berolina a Berlino. Essendo Mourinho il mio idolo, volevo vederlo allo stadio e ho considerato questa come l'ultima occasione per esprimere i miei pensieri attraverso una lettera…".

E hai pensato di farlo domenica.

"Sì, avevo programmato di andare a questa partita da molto tempo. Non è stato facile dato che sono studente e ho dovuto lavorare ore extra per permettermi il biglietto. Sono arrivato qui a Bologna alla vigilia della partita".

Quando hai scritto quella lettera, come pensavi di consegnarla a Mourinho? 

"Avevo fatto tre copie per avere più possibilità di fargliela leggere. Allo stadio ero seduto vicino alla panchina della squadra ospite e speravo così di riuscire a darla io stesso a Mourinho, o magari tramite altre persone. Come dicevo, non avendolo poi incrociato ho pensato di fare un ultimo tentativo…".

Perché vuoi lavorare proprio con lui?

"Per vari motivi mi sento legato a lui. Il percorso non convenzionale che ha scelto per iniziare la carriera, l'apprendimento che ha avuto negli anni imparando da grandi allenatori, come ha utilizzato tutto questo per formare il proprio stile. La sua risolutezza e determinazione nel provare cose nuove e soprattutto il fatto di essere a difesa della squadra in ogni modo possibile. Il modo in cui padroneggia e canalizza le sue emozioni con pragmatismo è qualcosa che vorrei sperimentare e imparare da lui. Lavorare direttamente con Mourinho mi fornirebbe un’esperienza di tutoraggio unica che potrei custodire per sempre".

Nel caso Mourinho leggesse questa intervista: vuoi dirgli come pensi di poterlo aiutare, come assistente?

"Il mio obiettivo principale è imparare dalla sua enorme esperienza e comprendere l'intricato sistema di strategie che ha creato negli anni. Nonostante io sia un allenatore giovane, sono ansioso di contribuire in modo significativo e desideroso di dedicare il mio tempo alla squadra di José, aiutarlo in ogni modo possibile. Tutto questo sarebbe prezioso per un allenatore giovane come me e mi impegno non solo ad assorbire la conoscenza, ma anche a offrire un approccio dinamico ed entusiasta che integri questa sua esperienza".

Speri che Mourinho ti risponda o magari che anche solo ti inviti a vedere un allenamento?

"Sarebbe un onore assoluto imparare da lui, indipendentemente dal fatto che si tratti di frequentare un allenamento o di avere l'opportunità di lavorare con lui, anche temporaneamente o permanentemente. Raggiungere questo obiettivo sarebbe un sogno e mi piacerebbe davvero avere la possibilità di assorbire conoscenze e intuizioni da un professionista così stimato nel mondo del calcio".

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