Colpo di scena per Sinner: tutta la verità sul repentino cambio di programma del tennista azzurro
Nato e cresciuto tra i monti, è del tutto ovvio che Jannik Sinner abbia imparato anche sciare ancor prima di camminare. E la sua passione per gli slalom e le discese non si è mica esaurita: ogni volta che il tennis gli dà tregua, come nei giorni scorsi, la prima cosa che fa è correre a casa a rispolverare la sua vecchia attrezzatura.
Jannik Sinner nel segno del grande Alberto Tomba se un bel giorno non fosse partito alla volta di Bordighera per allenarsi alla corte di un “certo” Riccardo Piatti. Quell’allenatore dal quale ha poi divorziato ma che ha dato un contributo certamente imprescindibile all’ascesa di quel giovane altoatesino. Ne ha forgiato il talento, ha fatto di lui un campione, facendo sì che acquisisse tutti i mezzi e gli strumenti per esprimersi al meglio sul campo da gioco. E non è finita qui: prima ancora di decidere di immolare la sua vita al tennis, il nativo di San Candido era anche un provetto calciatore.
Uno sportivo vero, insomma, che sapeva fare qualunque cosa e che avrebbe fatto faville indipendentemente da tutto. E dire che, in aggiunta alla passione per lo sci, c’è stato un momento in cui Sinner ha valutato seriamente l’ipotesi di appendere la racchetta al chiodo per dedicarsi al pallone. Lo ha rivelato nei giorni scorsi ai microfoni di ‘Radio anch’io’ una persona che è stata per lui molto importante in passato.
Sinner e quella svolta inaspettata: tutta la verità
A parlare del bivio dinanzi al quale si è trovato Sinner è stato Massimo Sartori, uno dei primi coach del campionissimo azzurro. “Aveva 13 anni – ha raccontato – ci ha giocato prima Andreas Seppi e poi io e già si vedeva che aveva talento. Il suo gioco era armonioso, un gran rovescio mentre c’era da lavorare sul diritto”.
“Il suo fisico – ha aggiunto ancora, dopo aver rivelato di come Jannik fosse indeciso tra calcio e tennis – è modellato per fare qualsiasi sport, anche sugli sci era veramente forte ma nel tennis ha una capacità di ampiezza incredibile. Poteva fare qualsiasi sport ma fortunatamente ha scelto il tennis. Ricordo che ho avuto anche Andreas Seppi e Karin Knapp e anche loro erano abili sciatori”.
Oggi avremmo potuto avere un Sinner slalomista, dunque, o un Sinner capocannoniere. Avrebbe potuto imboccare qualunque direzione, a quel bivio, ma il destino alla fine ha voluto così.