La notizia ufficiale è arrivata come una mazzata per tutti i suoi tifosi, ma non cambierà idea: ha deciso di ritirarsi ancora giovane
Le chiamano scelte di vita, ma quando succede ad un atleta ancora giovane e quindi potenzialmente proiettato verso una grande carriera, i tifosi rimangono sempre allibiti. Eppure è capitato di nuovo un ritiro improvviso e la notizia sta facendo il giro del web.
Non è raro che succeda negli sport invernali che hanno un calendario particolare. Gli anni dispari, almeno per lo sci e per le discipline come sci di fondo, salto, combinata nordica, sono quelli dei Mondiali. Poi ogni quattro anni, l’appuntamento che tutti sognano con le Olimpiadi che torneranno a Milano-Cortina 2026.
Questo però significa che la stagione appena cominciata è particolare, perché il maggiore impegno sarà la Coppa del Mondo e basta. Ma ci sono altre discipline invernali che fanno eccezione, come il biathlon che invece celebra i suoi Mondiali tutte le stagioni. Non a caso i prossimi sono già in calendario ad inizio febbraio 2024 sulla pista e nel poligono di Nove Mesto, in Repubblica Ceca.
Un impianto che storicamente ha portato bene all’Italia, partita con buoni risultati nella stagione in corso. Nella tappa di Oestersund è arrivata la prima vittoria stagionale grazie a Lisa Vittozzi e anche a Hochfilzen gli azzurri hanno ottenuto ottimi piazzamenti, anche con i maschi, soprattutto Tommaso Giacomel e Didier Bionaz. Prossimo appuntamento, a Lenzerheide (che ospiterà i Mondiali 2025) e dieci atleti convocati, mentre gli altri saranno impegnati in IBU Cup, il circuito continentale.
È ufficiale, si ritira all’improvviso: meglio gli studi ma ci sono anche altri motivi
Il ciclo che porterà alle Olimpiadi italiane sia tra i maschi che tra le femmine però si è aperto con diversi ritiri, tra chi è arrivato a fine carriera e chi ha scelto di fare la mamma. Nelle ultime ore però è arrivata anche la conferma dell’addio di un atleta che deve ancora compiere 25 anni (li farà nel prossimo gennaio) e quindi nel pieno della sua maturazione.
Ma sulla decisione pesano alcuni fattori, a cominciare dalle scelte politiche del suo Paese che hanno provocato conseguenze internazionali. Perché Mikhail Pervushin è un biathleta russo e come tale dalla passata stagione, cioè dallo scoppio della guerra in Ucraina, è stato escluso da tutte le competizioni internazionali.
Vincitore di tre ori ai Mondiali Giovani del 2018, uno anche nella Sprint davanti al trentino Tommaso Giacomel, e poi due bronzi ai Mondiali Junior 2021 a Obertilliach, Pervushin era una speranza per il movimento russo. Nella stagione 2021/2022 aveva disputato alcune gare di IBU Cup, con un ottavo posto come piazzamenti migliore, e sembrava pronto per il grande salto in Coppa del Mondo.
La guerra invece ha cambiato tutto ma non c’è stato solo quello. Già la scorsa primavera. Mihail aveva comunicato alla Federazione russa di biathlon la sua intenzione, anche per mancanza di stimoli sportivi e per la voglia di concentrarsi sugli studi (è appassionato di programmazione).
Poi sembrava averci ripensato e dal 14 novembre, alla scadenza dei sei mesi per poter essere riammesso al programma Antidoping, poteva rientrare. Invece non l’ha fatto: “Mikhail ha lasciato il lavoro più di due mesi fa – ha spiegato Alexey Nuzhdov, capo della Federazione di biathlon – e ha deciso di porre fine alla sua carriera sportiva per concentrarsi sull’istruzione”. Fine dei giochi, quindi.